338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Torino: osservazioni sul trattamento delle dipendenze

Torino: osservazioni sul trattamento delle dipendenze

Le patologie delle dipendenze, con particolare riferimento al consumo/abuso di sostanze psicoattive sono una dolorosa, antica

ed universalmente diffusa realtà. Ma quale è la situazione nella città di Torino, quante e quali sono le strutture, pubbliche

o convenzionate, che svolgono attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone interessate? Nuovasocietà ha

intrapreso, con l'inchiesta "Radiografia di una città", un difficile viaggio nel caleidoscopico universo del disagio

metropolitano, prendendo contatto con i servizi e le varie strutture esistenti nel territorio cittadino e nelle aree

limitrofe.
Servizi pubblici che si occupano di problematiche legate alle dipendenze, sia di sostanze illegali (hashish, ecstasy,

cocaina, eroina), sia legali (alcool, tabacco, psicofarmaci), sia di comportamenti compulsivi (gioco d'azzardo), sono i

dipartimenti di patologie delle dipendenze ai quali appartengono i Ser.T. (servizi tossicodipendenze). Sono strutture

gratuite, offrono accoglienza ed assistenza alle persone interessate dal problema ed ai loro familiari, stabilendo adeguati

programmi di disassuefazione e riabilitazione attraverso interventi farmacologici e psicoterapeutici, con la possibilità di

inserimento in comunità terapeutiche o la creazione di percorsi lavorativi e abitativi di capitale importanza nella delicata

fase del reinserimento sociale. Altro compito è quello della cura e del contenimento delle patologie organiche e psichiche

legate al comportamento tossicomanico.
I Ser.T. torinesi sono 10, i loro bacini di utenza praticamente coincidono con le circoscrizioni. In più esiste il Ser.T.

penitenziario interno al carcere "Lorusso e Cotugno" delle Vallette, dipendente dal servizio di assistenza detenuti. Tali

servizi appartengono alle aziende sanitarie locali (ASL1 e ASL2). Progetti particolari di bassa soglia, messi in atto dai

Ser:T. nell'ottica della riduzione del danno e dell'outreach, sono l'unità mobile CanGo e il centro di pronta accoglienza

Drop.in presso l'ospedale Amedeo di Savoia in corso Svizzera, specializzati nell'ascolto, sostegno e orientamento,

nell'informazione e prevenzione delle patologie infettive, con distribuzione di materiale sterile, e nell'educazione ad un

consumo consapevole ed un livello controllato dei rischi legati all'uso di sostanze per via iniettiva.
Ai Ser.T. sono legati i centri di alcologia e di terapie per tabagisti e giocatori d'azzardo compulsivi. Medici, psicologi,

educatori professionali, infermieri, assistenti sociali costituiscono il personale dei Ser.T., ed operano spesso in

collegamento con i colleghi dei Centri crisi, comunità terapeutiche e case alloggio per l'inserimento e presa in carico dei

pazienti presso queste strutture residenziali, seguendone poi il percorso.
Da segnalare sono l'ambulatorio di pronta assistenza sanitaria per tossicodipendenti Pr.Assi (ASLTO2), adiacente al Drop-in,

e la distribuzione, presso appositi centri ospedalieri e su prescrizione dei medici dei Ser.T., di metadone per la

disassuefazione dalla dipendenza da oppiacei.
Oltre 800 donne e 4700 uomini sono gli utenti seguiti negli ambulatori dei Ser.T., ma in città esistono anche strutture

specializzate nella prevenzione e cura per soggetti interessati da patologie da dipendenza legate alle sostanze di cosiddetta

"nuova diffusione" (cocaina, crack, ecstasy, anfetamine, lsd) come O.N.D.A. (ASL1) di via Farinelli 40/1 e Recreational Drug

(ASL1) di via Nomis di Cossilla 2/A, attiva per informazione e formazione anche on-line (http://www.recreationaldrug.it).

Omologo di questo servizio è "WebcoCare" (ASL2), in via Artisti 24 (http://www.webcocare.it), per informazioni, diagnosi e

cura della dipendenza da cocaina.
A Grugliasco sorge l'Osservatorio Epidemiologico della Regione Piemonte, OED, strumento di conoscenza epidemiologica delle

dipendenze patologiche e centro di formazione per operatori del settore a livello nazionale. In collegamento con i Ser.T. ed

O.N.D.A. opera, presso la Prefettura cittadina, il N.O.T. (Nucleo Operativo Tossicodipendenze), composto da personale

specializzato.
In città e nell'area circostante sono presenti varie strutture residenziali. L'accesso alle comunità avviene a seguito di un

programma terapeutico effettuato presso i Ser.T. Gli operatori del Ser.T,. qualora lo ritengano opportuno, in accordo con il

paziente, si metteranno in contatto con la comunità terapeutica prescelta ed avvieranno la pratica relativa all'inserimento

dell'assistito presso la stessa, definendo gli obiettivi, fornendo gli esiti dei vari esami diagnostici effettuati, seguendo

il percorso di recupero e di reinserimento ed anche le fasi amministrative. Il finanziamento, tramite le ASL, è erogato dalle

Regioni. In Piemonte, come altrove, esiste un Albo dei cosiddetti enti ausiliari, cioè quelle strutture residenziali

considerate terapeutiche presso le quali vengono inseriti i soggetti interessati, e che devono rispondere a precisi

requisiti. Strutture non iscritte a questo albo non sono convenzionate, il loro finanziamento è privato e l'accesso a queste

è regolato autonomamente.
Esistono vari tipi di programmi terapeutici seguiti dai diversi gruppi comunitari presenti sul territorio torinese ed aree

limitrofe. I Ser.T. cittadini tuttavia si possono avvalere anche di strutture site oltre i confini della provincia e della

regione stessa, così come le ASL di tutto il territorio nazionale possono inviare i propri pazienti nelle strutture

piemontesi: la condizione è che la comunità sia iscritta ai vari albi regionali degli enti ausiliari, come già spiegato.

Nelle équipes delle strutture residenziali operano medici, psicologi, educatori professionali, infermieri ecc.; nel corso

degli anni aggiornamenti normativi, legati all'iscrizone all'albo di cui sopra, hanno regolato la presenza delle varie figure

professionali, evitando il costituirsi di staff raccogliticci, guidati da persone senza reali competenze, spesso causa di

fallimento dei programmi terapeutici.
La città di Torino, grazie anche allo storico Gruppo Abele di don Luigi Ciotti, si pone nel panorama nazionale come un'area

di eccellenza. Oltre alle comunità terapeutiche propriamente dette esistono in città i Centri Crisi, caratterizzati da

programmi con un termine più breve (3-6 mesi): percorso pre-comunitario o ispirato alla filosofia della riduzione del danno,

offrono la possibilità di disintossicazione e disassuefazione, favorendo in ambiente controllato da personale specializzato

il superamento della crisi di astinenza da oppiacei ed anche cure mirate relative al consumo/abuso di altre sostanze, alcol

compreso. La funzione di tali strutture può essere quella di offrire una tregua alle persone afflitte dal problema della

tossicomania, una risposta rapida ad una situazione critica altrimenti ingestibile, un irrinunciabile lavoro teso a

scongiurare l'irreversibile precipitare delle condizioni di vita del paziente. In alcuni casi, previo consenso del soggetto,

è possibile l'invio in comunità per il proseguimento del cammino di crescita personale in un più vasto ed articolato progetto

di recupero e reinserimento sociale. Nella molteplicità delle strutture, dei programmi e delle filosofie alle quali si

ispirano, Torino era e resta un centro pilota nella prevenzione, cura e, seppur con sempre maggiori difficoltà,

reinserimento. Insieme agli interventi per l'abbassamento del livello di rischio e la riduzione del danno, la nostra città è

in prima linea nello studio epidemiologico e nella ricerca di risposte all'abuso di sostanze. Il resto dipenderà dall'impegno

civile ed umano di tutti noi cittadini.