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Torino: stretta contro gli ubriachi al volante, previsto aumento dei processi

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A Torino le denunce si contano a centinaia: solo negli ultimi due giorni a Palazzo di Giustizia ne sono arrivate una ventina

LA STAMPA 11 agosto 2009

Si profilano processi in piena regola, a Torino, per gli automobilisti sorpresi al volante in stato di ebbrezza: i magistrati della procura hanno deciso di procedere nei loro confronti seguendo la trafila ordinaria (avviso di chiusura indagini, richiesta di rinvio a giudizio) senza battere strade alternative. A Torino le denunce si contano a centinaia: solo negli ultimi due giorni a Palazzo di Giustizia ne è giunta una ventina.
Quello dei pubblici ministeri è un cambio di strategia provocato dall'entrata in vigore, l'8 agosto, del «pacchetto sicurezza». In precedenza, contro i guidatori ubriachi veniva spiccato un decreto di condanna, e gli indagati, se non si opponevano chiedendo il processo, potevano convertire la pena detentiva in una pena pecuniaria: trentotto euro per ogni giorno di carcere. Ma le nuove norme hanno alzato la conversione a duecentocinquanta euro e questo rende le pene pecuniarie assai onerose: è stata calcolata una media di cinquemila euro. «Con il decreto di condanna - spiegano a Palazzo di Giustizia - si poteva risparmiare tempo: l'indagato, se non si opponeva, pagava subito e la cosa finiva lì. Adesso però nessuno chiederà la conversione della pena da detentiva a pecuniaria. Si opporranno tutti, e dovremo fare i processi. E allora tanto vale scegliere l'iter normale: si risparmiano dei passaggi».
I magistrati, in particolare, sono orientati a seguire questa linea di condotta per le cosiddette «violazioni della lettera 'b' della legge», quelle che puniscono un tasso alcolico compreso tra 0.80 e 1.50: sono le più frequenti.