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Toscana: una campagna shock per i giovani creata dai giovani

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Alcol: una campagna shock per i giovani creata dai giovani

C'è la sagoma buia e incappucciata della morte, con la sua falce che gocciola sangue. Ha in mano una bottiglia dello stesso rosso acceso,

mentre due fari bianchi accendono la scena dallo sfondo. In cima due frasi semplici: «Dammi un passaggio. Non guido ubriaco». Essenziale, d'impatto, è un'insolita campagna contro l'alcol, che Panorama.it è in grado di mostrare in anteprima: non ha niente di governativo, non c'

entra un ministero o un ente locale, è pensata e realizzata dai ragazzi per i loro coetanei, gli stessi che frequentano le discoteche e che

mettendosi alla guida giocano ogni weekend alla roulette russa scommettendo la vita.
L'idea è venuta al Tenax, storico locale di Firenze, frequentato negli anni Ottanta da Vittorio Gassman e David Byrne, oggi icona del

clubbing nostrano. Spiega Luca Melchionda, 27 anni, direttore creativo del Tenax: «Il linguaggio che usano le istituzioni è deleterio. I

giovani vivono alcuni messaggi calati dall'alto come una sfida, quasi come uno sprone a comportarsi in modo sbagliato. Se invece arrivano da

un tuo pari lo stai a sentire, è come se fosse il consiglio di un amico. È una comunicazione orizzontale. E poi non c'è quell'ipocrisia di

dire: "non bere". Semplicemente ribadiamo che è stupido e insensato mettersi alla guida, perché è pericolosissimo».
Per dare maggiore credibilità all'iniziativa, il Tenax non si è rivolto a un'agenzia pubblicitaria, ma ha chiesto aiuto ad altri giovani, gli

studenti dello Ied, l'Istituto europeo di design. «Sono arrivate molte proposte», continua Melchionda, «alcune interessanti, altre più

banali». Alla fine la scelta è caduta su quella di Rawad Saghir, un trentenne indiano che nell'istituto toscano frequenta un master in

«Graphics design». Racconta Rawad: «Mi ricordo che quando è arrivato il brief del progetto mi era piaciuta subito come iniziativa. Gli

incidenti stradali sono la principale causa di morte per noi ragazzi e uno su tre è collegato alla guida in stato di ebbrezza. Potevo parlare

con forza e decisione, senza demonizzare niente. Graficamente ho utilizzato un semplice layout asimmetrico per creare un contrasto, aumentare l'attenzione sul soggetto e rendere il messaggio comprensibile senza che fosse necessario leggere lo slogan».
La campagna della morte con la bottiglia in mano verrà affissa sui muri, diventerà un video virale che sarà fatto girare su internet e un

volantino identico a quelli utilizzati per pubblicizzare le serate in discoteca. Di più: il Tenax non ha intenzione di fermarsi, vuole

sfruttare al meglio questo canale di comunicazione con i ragazzi. «Durante il Pitti, a gennaio, organizzeremo un concorso fotografico sul

tema con tanti premi in palio tra cui uno stage con un importante fotografo», anticipa il direttore creativo del Tenax. Mentre Jacopo Monini,

che del club è art director, precisa: «Può sembrare strano che un locale notturno sia promotore di una campagna di sensibilizzazione sui

pericoli dell'abuso di alcol, ma in realtà non c'è nulla di più naturale. Mettersi alla guida dopo aver bevuto è veramente pericoloso per se

stessi e per gli altri. I più giovani spesso non lo capiscono, quindi è giusto che anche noi si provi a far qualcosa per evitare inutili

stragi».

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)