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Fumo: l'esposizione prenatale espone al rischio di sindrome metabolica in età adulta

L'esposizione prenatale alla nicotina e al fumo, sia attivo che passivo da parte della madre, può causare un ritardo della crescita intrauterina (IUGR) che, a sua volta, provoca una riduzione di almeno il 10% nel peso alla nascita. Ricerche effettuate negli anni '90 hanno dimostrato che il peso alla nascita è strettamente correlato con il rischio di ipertensione e diabete di tipo II in età adulta, mentre studi epidemiologici hanno mostrato che l'incidenza della sindrome metabolica negli adulti è 2,5 volte più elevata che in coloro che sono stati feti normali. Per questo, i nati con ritardo della crescita intrauterina sembrano essere più sensibili alla sindrome metabolica e a disturbi metabolici in età matura rispetto agli individui normali.
Una ricerca su modello animale, effettuata in Cina, ha voluto valutare come l'esposizione alla nicotina nella vita intrauterina, e il conseguente ritardo della crescita intrauterina programmato, alterino le funzioni metaboliche della prole quando raggiunge l'età adulta. Per i test, un campione di ratti femmina in gravidanza è stato trattato con iniezioni sottocutanee di 2 mg/kg di nicotina tra l'undicesimo e il ventesimo giorno di gestazione. Le analisi effettuate sulla prole, dopo la nascita, hanno evidenziato alterazioni a livello metabolico, alcune delle quali sono rientrate in seguito. Questi risultati suggeriscono che l'esposizione prenatale alla nicotina induce alterazioni nell'asse ipotalamico-pituitario-surrenale in età adulta, il che potrebbe essere attribuito a un danneggiamento funzionale dell'ippocampo durante la vita intrauterina. Osservazioni che, osservano gli autori dello studio, possono fornire utile base sperimentale per spiegare la suscettibilità della prole adulta con ritardo della crescita intrauterina alla sindrome metabolica e i disturbi ad essa associati.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)