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Tre milioni di italiani "drogati" di web

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Tre milioni di italiani sono "drogati" di web
Il distacco dal mondo reale è una malattia sempre più diffusa


Milano. Incollati al web anche otto o più ore al giorno. Perdono i contatti con il mondo vero, finiscono per avere un'identità solo sulla rete. Sono gli italiani dipendenti da internet, un piccolo esercito che va aumentando e oggi conta circa tre milioni di "malati", soprattutto giovanissimi e adulti fra i 15 e i 40 anni. Più a rischio chi è isolato geograficamente o a causa di turni di lavoro notturni, ma anche chi ha già disagi psicologici o familiari. Gli esperti della Società italiana di Psichiatria avvertono: «È indispensabile intervenire per ritornare alla realtà ed evitare le conseguenze fisiche e psicologiche che la dipendenza dal web provoca, dai disturbi del sonno ai problemi di relazione».


Rischio dell'isolamento totale

Senza contare che molti sulla rete finiscono per spendere anche parecchi soldi, ad esempio per l'accesso ai siti porno, mentre altri scivolano nell'isolamento totale. Per curarsi è necessario rivolgersi a personale qualificato e intraprendere un percorso di cura simile a quello per liberarsi da altri tipi di dipendenze. «In Italia si è iniziato a parlare della dipendenza da Internet una quindicina di anni fa - spiega Massimo Di Giannantonio, ordinario di Psichiatria a Chieti - oggi si stima che l'incidenza del disturbo vada dal 3 all'11%, con una prevalenza fra le persone dai 15 ai 40 anni, che trovano sul web un mondo alternativo per sfuggire ai problemi real». Negli Stati Uniti per i "malati da web" si utilizza anche il counseling online, che invece è vietato dall'Ordine degli psicologi in Italia.


Allarme suicidi tra i giovanissimi

Ogni anno 30 mila giovanissimi tentano di togliersi la vita in Italia e 120, purtroppo, riescono nel loro intento. Lo sottolinea la Società di Psichiatria, ricordando come un milione di ragazzi e ragazze fra i 14 e i 18 anni faccia uso di alcol e droghe. Il 20% dei giovani dai 15 ai 34 anni usa ecstasy, il 23% cannabis, il 2% cocaina. Otto ragazzi su dieci bevono alcol, causa di un decesso su quattro fra i 15 e i 29 anni.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)