Tregnago (VR): misura il tasso alcolico passando di bar in bar
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Intervista e prova agli avventori volontari: domani ultimo giro nei locali del paese
Test del medico per far capire i rischi del bere. «I più non si rendono proprio conto delle conseguenze»
Si conclude domani dalle 10 alle 13 alla caffetteria Michelin il Tour Bar inserito nel progetto Limite 0,5, ideato da Mirko Nicoli, medico, e condotto con l'educatrice Valentina Rossi per tappe successive nel bar del paese, a testare il valore alcolemico dei frequentatori e parlare con loro dei rischi legati alla guida in stato di ebbrezza.
«Il primo timore degli avventori è stato che fossimo poliziotti in borghese, pronti a sanzionare eventuali irregolarità», sorride il medico. «Di fronte all'alcotester elettronico scatta la paura. Poi spieghiamo che siamo solo operatori incaricati di una ricerca e disposti a un dialogo per informare», spiega ancora il medico , che ha incontrato una trentina di persone in ciascuna nelle quattro serate passate nei bar del capoluogo e della frazione Cogollo.
Il servizio è offerto dall'assessorato alle politiche sociali e alla famiglia del Comune in collaborazione con l'Associazione club alcolisti in trattamento (Acat) del Veronese Orientale, le pro loco e altre associazioni di volontariato del Comune, con l'obiettivo di ridurre i comportamenti pericolosi sulla strada e di contenere episodi di aggressività dovuti all'abuso di alcol.
«La scusa più frequente tra gli intervistati colti con valori alti di alcol nel sangue è che abitano a due passi dal bar e che tornano a casa a piedi», dice il medico. «A noi non interessa fare una predica moralistica, ma che le persone siano coscienti del livello alcolico provocato nel sangue dal loro bere. Per questo prima dell'alcoltest gli iontervistati rispondevano a un questionario anonimo, scrivendo quale secondo loro era il livello che in quel momento avevano nel sangue. Raramente azzeccavano, sbagliando sia in eccesso sia in difetto. Ecco allora l'occasione per parlare della legge, dei limiti di alcol per chi si pone alla guida e del perché si beve».
Le risposte sono le più varie, a volte anche folcloristiche. «Bevo per sentire gli odori e i sapori della mia terra» o anche «perché hanno inventato l'alcol».
Ma c'è anche chi beve per solitudine, per far festa, perché non ha altro da fare, per stare in compagnia, per rilassarsi e non pensare, perché la si ritiene l'unica cosa interessante dopo una giornata di lavoro. «Bevo non perché mi piaccia il vino, ma perché lo fanno tutti», ha risposto una ragazza.
I giovani bevono di tutto, dallo spriz al superalcolico, mentre i più anziani si limitano al vino e agli amari.
«La realtà è che non ci sono più i paletti dell'autocontrollo che c'erano un tempo, le regole sono pari a zero e la maggior parte dei giovani beve solo per sballare o per vincere la scommessa fra chi sballa di più», precisa Nicoli.
Eppure l'alcol ha effetti diversi anche su persone apparentemente simili, come hanno provato due ragazze, entrambe con uno spriz in corpo.
Stessa età, stessa corporatura, perfino stessa professione, entrambe commesse: l'una aveva un valore di 0,2 mg/litro l'altra di 0,4, prossimo al limite consentito per la guida (0,5).
Anna ed Erica sono due amiche diciannovenni, tregnaghesi, l'una ha appena terminato le superiori l'altra già lavora. All'alcotest hanno denunciato valori quasi simili: 0,21 e 0,24. «Se so di dover guidare non bevo e anche quando usciamo in gruppo c'è sempre uno della compagnia che non tocca alcol: siamo in tanti e capita a turno al massimo una volta alla settimana», riferisce Anna.
«L'esperimento è utile e interessante», aggiunge Erica, «e bisognerebbe insistere con l'alcoltest soprattutto nelle ore degli aperitivi».
Fra le diverse fasce d'età gli operatori hanno notato che fino a 22 anni c'è una maggior conoscenza delle leggi e una maggior coscienza: i neopatentati sembrano mediamente più rispettosi della legge e dei limiti imposti.
«Sorsi di vita» è il titolo della grande festa analcolica programmata per sabato 19 dalle 18 all'una di notte nel palatenda degli ex campi sportivi: ci saranno padiglioni gastronomici, bevande speciali e «afrodisiache», esibizione di cinoterapia con cani addestrati, musica dal vivo, danze latinoamericane e molto altro per un sano divertimento aperto e libero per tutti.