Trentino: buoni i primi riscontri dell'aperitivo analcolico
Trentino: buoni i primi riscontri dell'aperitivo analcolico
Chi ha detto che un cocktail, per essere buono, deve contenere alcol? E che la serata, per essere riuscita, deve finire con
lo sballo? Nessuno. Ma per farlo capire agli avventori, soprattutto giovani, bisogna anche offrire delle alternative valide.
E allora ecco la proposta di Walter Botto, del bar Pasi. Prendete un succo di frutta, fresco o confezionato ma di qualità,
aggiungeteci un buon sciroppo e un nome di fantasia: shakerate il tutto e versatelo nel bicchiere, con una bella guarnizione
di frutta fresca. Eccovi pronti a unestate alcol-free. Non è ancora una tendenza, ma lobiettivo è che lo diventi nel corso
della stagione. E lesordio è stato incoraggiante. Alla prima uscita, laltra sera dalle 19 alle 22 al bar Pasi, i cocktail
consumati sono stati un centinaio: tutti analcolici o, al massimo, leggermente aromatizzati. Titolo dellevento: Bere altro:
alcolfree, molto free, ambientazione lounge, clima rilassato. «Abbiamo abbinato laperitivo alla musica, invitando la band
di Gabriele Biancardi, che ha proposto brani che si intonavano al tipo di serata», spiega Walter Botto. Che non nasconde
lobiettivo anche didattico dellappuntamento: «La situazione sta sfuggendo di mano. In questo momento dobbiamo veramente
insegnare a bere, tanto che allentrata del bar cera una lavagna che illustrava il significato della serata... Il banco era
diviso in quattro settori, ciascuno con davanti un bicchiere colorato e la descrizione del cocktail corrispondente. Lhanno
apprezzato tutti: sopra il tavolo cera tanta frutta fresca, lideale per lestate». Allo shaker Marco Botto, figlio del
titolare, che sta facendo pratica per diventare barman. Al suo fianco, come supervisore della serata, Nino Forlini,
insegnante allistituto di formazione professionale alberghiero di Rovereto. «Io e Walter di conosciamo da anni», dice
Forlini. «Abbiamo parlato di questa serata e mi sono offerto di collaborare, a livello assolutamente gratuito e
volontaristico, per la creazione delle ricette, tutte e quattro inedite». Il barman crede in questo tipo di iniziative: «Sono
disposto a dare consulenze gratuite anche allAzienda sanitaria, se ci sarà loccasione. Sono un educatore e tengo molto a
valorizzare questo mio ruolo istituzionale, offrendo le mie conoscenze a favore dei giovani». Dei cocktail non viene svelata
la ricetta, solo gli ingredienti: «Hanno quattro colori diversi e sono confezionati usando succhi di frutta freschi o
confezionati di alta qualità. I nomi, fantasiosi, li ha inventati Marco Botto: Exotic, Green Nino, Red passion e Banana Joe.
I succhi sono di arancio, pompelmo rosa, tropicale, ananas e melograno più uva. Gli sciroppi di papaia, kiwi, lampone e
banana con mango. Cè, volendo, la versione leggermente alcolica, con un goccio di liquore che ha lunico scopo di
aromatizzare il cocktail». La serata, come detto, è solo la prima di una serie che dovrebbe durare per lestate intera.
«Tutte saranno fatte sulla falsariga del bere responsabile, vista la tendenza attuale - portata avanti da noi addetti ai
lavori - di incentivare un nuovo modo di stare assieme. Per far capire alla gente che ci si può divertire anche senza
sballarsi. Utilizzeremo sempre frutta fresca, da quella tropicale ai frutti di bosco». Forlini si è classificato secondo al
concorso Aibes (Associazione italiana barmen e sostenitori) del Triveneto con un long drink battezzato Vanilla Sky, anche
questo poco alcolico. «Quella dellalcolfree è una filosofia. Le statistiche purtroppo ci dicono che cè un abuso. Bisogna
educare ad un bere moderato, responsabile e consapevole. Se uno beve un cocktail alcolico, sa che deve prenderne uno solo. Se
è con la frutta, invece, può berne quanti ne vuole».