Trento: al pub senza «sballo» si può
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Giovani Oggi la festa finale di «Stay Alternative» al Golfinger: «Missione compiuta»
L'ADIGE
Se a Trento i ragazzi firmano l'appello per «sballare» in discoteca e poi tornare a casa (ubriachi) il pullman, a Rovereto invece si sperimenta il contrario: andare al pub e non bere alcolici. Merito del progetto «Stay Alternative» dei Laboratori del Fare, che oggi arriva al capolinea con una festa al Goldfinger Pub alle ore 21. Merito dei ragazzi dei Laboratori del fare, che ce l'hanno messa tutta: «Il gruppo, formatosi lo scorso maggio, è composto da ben quaranta ragazzi dai 17 ai 22 anni. Abbiamo fatto un breve corso di formazione con le esperte del Servizio di Alcologia territoriale che attraverso video e slide ci hanno fornito molte nozioni sull'alcool, sulla salute e sulle relazioni. Durante questi incontri abbiamo riportato le nostre esperienze creando così un confronto positivo tra noi ragazzi. Non meno importante è stata la formazione con un'insegnante di teatro con la quale si è lavorato sull'identificazione negli altri o recitare la parte del sesso opposto». Dopo il corso di formazione i quaranta ragazzi sono stati suddivisi in due gruppi. I primi venti ragazzi si sono armati di ingegno e fantasia, con piena libertà di decidere sul come agire di fronte alla domanda: «Perché i giovani bevono?» Inizialmente da parte del gruppo c'era un po' di incertezza: «essendo un progetto nuovo non si sapeva quale sarebbe stata l'impressione. Ma poi durante l'estate del 2009 abbiamo animato le serate "tipo" e feste della gioventù di Rovereto e dintorni con stile! Non ci sono presentati come dei "bacchettoni moralisti", bensì da amici, facendo vedere di essere esattamente come i coetanei». Le serate venivano aperte dai ragazzi di Stay Alternative con simpatia ed intraprendenza, proponendo a ragazzi ed adulti interessati test e giochi relativi all'alcol. «In questo modo si permetteva di divulgare un messaggio molto chiaro: per divertirsi non si deve per forza bere. I giochi in questione richiedevano astuzia, prontezza di riflessi oltre che papille gustative per assaggiare i cocktail analcolici. Riuscendo a portare a buon fine i giochi si potevano ottenere dei gadget "Stay Alternative". La stagione estiva è stata un grande successo». Con l'arrivo dell'inverno il secondo gruppo di ragazzi ha iniziato il proprio lavoro con lo stesso entusiasmo. «La stagione invernale - raccontano - si è svolta nei bar della città e dintorni attirando molte persone. Le serate "No Alcol" con la partecipazione di Stay Alternative contribuiscono a riscaldare l'ambiente invernale, intrattenendo a tempo di musica. Grazie a questa iniziativa si è capito come la nuova generazione sia in grado di portare a termine un progetto con costanza e passione». Oggi il gran finale: al Goldfinger Pub alle ore 21 «saranno in tanti a ricordare la loro missione! Certamente il problema riguardante il consumo di alcol non è risolto, ma è sicuramente un passo verso un miglioramento» dicono i volontari.