Trento: per prevenire la piaga dell'alcol si punta sulla prevenzione
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Le indagini dei due giornali economici che incoronano Trento per la sua alta vivibilità, contrastano sulla questione
criminalità: per «Italia Oggi» è al 24esimo posto per «Il Sole 24 Ore» all'ottavo. Dati che comunque hanno spinto il questore
Giorgio Iacobone a fare una riflessione a tutto campo, dalla questione della droga, alla piaga dell'alcol.
Come commenta la fotografia della città?
Non possiamo non essere soddisfatti per il primo posto assegnato a Trento da «Italia Oggi», ma quel segno rosso alla voce
criminalità, non può non preoccuparci. Soprattutto per il 76esimo posto registrato nei reati contro la persona.
Come commenta l'aumento di esposti che portano conflitti, magari di piccola entità, in tribunale?
Una chiave di lettura potrebbe essere positiva, ossia che la gente di fida della giustizia e quindi denuncia tutti i fatti,
tutti gli episodi. Ci sarebbe quindi una tendenza maggiore a rivolgersi alla giustizia per risolvere i problemi. Per arginare
il fenomeno con la Regione e all'ufficio prevenzione, abbiamo predisposto la figura del mediatore. Così quando una persona si
rivolge a noi per fare un esposto, noi proponiamo di rivolgersi a lui che, a titolo gratuito, prova a fare da paciere. Un
intervento, il suo che ci sarà solo con l'espressa volontà delle parti coinvolte.
Secondo lei a cosa è dovuto questo aumento della litigiosità e quindi delle lesioni e delle percosse?
Ci sono vari fattori ma sicuramente l'abuso di sostanze alcoliche non aiuta. Non dico che sia necessario vietare vino e
alcolici. Un bicchiere è giusto regalarselo di tanto in tanto, ma in troppi abusano e da qui nascono i problemi. Solo in
questo fine settimana ci sono stati sei agenti feriti da persone che erano alterate dall'alcol.
Si tratta di una battaglia dura da vincere?
Diciamo non facile, ma la combattiamo ogni giorno. Secondo me, già l'aumento dei controlli con gli etilometri sta portando a
dei buoni risultati. Certo non bisogna desistere e non è certamente nostra intenzione farlo.
Altra nota dolente riguarda la droga. Trento, per «Italia Oggi» è al 50esimo posto e ha perso in un solo anno 22 posizioni.
Questi sono reati che emergono solo se vengono scoperti quindi posso dire che l'aumento è dovuto in gran parte all'attività
repressiva da parte della polizia e delle altre forze dell'ordine. Quello che mi spaventa è l'incremento dello smercio dell'
eroina a scapito della cocaina: un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. L'eroina ha un tasso di mortalità
diretto molto più alto visto che l'esito nefasto delle overdosi è decisamente maggiore.
Ma perché c'è stato questo ritorno ad una droga che sembrava legata agli anni Settanta?
C'è stata una sovrapproduzione di eroina che ha portato ad un drastico abbassamento del prezzo di vendita tanto da tornare
appetibile per i tossicodipendenti.
Note positive arrivano dalla diminuzione generale del numero di furti.
Sì, e sia quelli in appartamento che quelli su auto. Un dato che non può che farci piacere e che è figlio dell'azione di
prevenzione che abbiamo intrapreso da tempo. Il controllo ha come effetto immediato la diminuzione di questo tipo di reati.
In questo senso è fondamentale l'attività che viene svolta da figure come quella del poliziotto di quartiere.