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Trento: piano provinciale della prevenzione

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Vizi e virtù della salute dei trentini sono scritti nero su bianco nel «Piano provinciale della prevenzione», il documento

con cui l'Azienda sanitaria pone le basi per una corretta politica di contenimento delle cattive abitudini della popolazione.

Gli allarmi maggiori sono il fumo, l'alcol, il sovrappeso e il (relativamente) scarso consumo di frutta e verdura. I dati che

sono contenuti nel Piano di prevenzione - approvato nei giorni scorsi dalla giunta provinciale - ne costituiscono il

riferimento per la definizione delle politiche dei prossimi due anni.
Si tratta di informazioni ricavate da un'indagine telefonica durata un anno (tra il 2007 e il 2008) e raccolte tramite

«Passi», un sistema di monitoraggio della popolazione adulta al quale collaborano tutte le regioni e le province autonome.

Questo consente anche di compiere utili paragoni tra le nostre e le altrui abitudini alimentari e di comportamento per capire

dove possiamo migliorare o dove, al contrario, possiamo esportare le nostre virtù. Lo stato di salute della popolazione

trentina risulta complessivamente buono. La popolazione - si legge nel Piano provinciale - «si sente meglio che in altre

regioni italiane, fuma di meno, indossa di più le cinture di sicurezza e casco ed è meno sedentaria».
Tuttavia l'azienda sanitaria ha individuato i settori su cui è utile non abbassare la guardia. Nella nostra provincia,

infatti, 1 persona su 4 fuma (ed 1 giovane su 3); un quarto della popolazione ha un consumo di alcol ad elevato rischio; il

13% di chi beve dichiara di guidare sotto l'effetto dell'alcol e solo un terzo della popolazione indossa la cintura di

sicurezza quando viaggia sui sedili posteriori. Notizie non proprio tranquillizzanti arrivano dalle abitudini alimentari: più

di un terzo della popolazione trentina, infatti, è in eccesso di peso e solo il 40% pratica una sufficiente attività fisica e

meno di un quinto - continua il rapporto sulla prevenzione - consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno».
Le differenze negli stili vita sono minime nelle varie zone del Trentino, anche se alcune differenze notevoli si registrano.

Come i fumatori, nettamente di più nel Trentino orientale (27,6% rispetto alla media provinciale del 23%) oppure per la guida

sotto l'effetto dell'alcol con il Trentino sudoccidentale che arriva al 18,3% rispetto alla media provinciale del 12,9% o,

infine, per il consumo di alcol: i bevitori sono di più nel Trentino orientale (30,9%) rispetto al 24% di media. Un ultimo

dato, sottolineato nella relazione: per alcuni fattori di rischio è ancora eccessiva la penalizzazione dei ceti meno

abbienti, in particolare nelle voci sullo stato nutrizionale (obesità) o sui consumi quotidiani di frutta e verdura.