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Trevigiano: notte di bagordi, imprenditore arrestato

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Quarantenne di Ormelle reagisce ai carabinieri che lo avevano fermato in auto a Visnà per un controllo

IL GAZZETTINO 8 agosto 2009

Tradito dall'alcol, rifiuta il narco-test e ferisce un militare: dal cruscotto salta fuori cocaina

Le nuove sanzioni al codice della strada contenute nel pacchetto sicurezza sono scattate a mezzanotte. E alle 4.45 di ieri mattina, a Visnà di Vazzola, i carabinieri di Conegliano hanno fermato, per quello che doveva essere un normale controllo stradale, un imprenditore 40enne di Ormelle: il primo trevigiano, come si è visto poi, a essere giudicato e punito in base al nuovo decreto. Un anno di reclusione, 1.400 euro di multa e la sospensione della patente raddoppiata, da sei mesi a un anno.
È stata questa la pena inflitta ieri mattina all'automobilista, G.D.C., titolare di una ditta di San Polo di Piave. Quando i militari lo hanno fermato, l'imprenditore ha dato in escandescenze, rifiutandosi di sottoporsi al test antidroga e di farsi perquisire l'auto. Il perchè stato presto chiaro: nel cruscotto aveva una dose di cocaina. Da qui la richiesta dei militari di sottoporlo al cosiddetto "drug-test" e il suo rifiuto. Proprio perchè questo reato è, tra quelli contestati al 40enne, il più grave, l'uomo si è risparmiato quella che poteva essere una pena esemplare: le nuove norme, infatti, non hanno appesantito le conseguenze di questo comportamento, com'è avvenuto per la guida in stato di ebbrezza.
Reato a sua volta contestato a G.D.C., ma finito anch'esso nel computo che si basava sull'infrazione più grave. 0,90, quindi oltre il limite consentito, il tasso di alcol nel sangue riscontrato sull'uomo, anche se a distanza almeno di un'ora dal controllo stradale.
L'imprenditore è stato trovato alla guida di un'auto aziendale. All'alt dei carabinieri, ha reagito violentemente, aggredendoli. Uno dei due militari, poi medicato al pronto soccorso, ha riportato un trauma alla mano e alla spalla destra giudicato guaribile in un paio di giorni. Resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni, guida in stato di ebbrezza e rifiuto di sottoporsi al drug-test le accuse con cui ieri mattina l'uomo, condotto dalla caserma in tribunale, è stato giudicato in aula con rito direttissimo.
Il pubblico ministero Francesca Torri ha chiesto e ottenuto l'applicazione delle aggravanti previste dal pacchetto sicurezza: il raddoppio del periodo di sospensione della patente, in particolare, è stato dovuto al fatto che G.D.C. era al volante di un'auto, una BMW 740 non intestata a lui, ovvero alla stessa ditta.