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Treviso: gli esiti del Progetto Kriptos realizzato per offrire una risposta ai giovani poliassuntori

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19 anni, maschio, single, studente o lavoratore, vive a casa con i genitori... poliassuntore.
È il profilo medio dei giovani di Kriptos, il progetto pilota della Regione Veneto, Azienda ULSS 9 di Treviso e Centro di Solidarietà di Treviso nato per intercettare i consumatori di cocaina, cannabis, alcool e droghe sintetiche che in genere non si rivolgono ai servizi pubblici.
Un obiettivo impegnativo, perseguito negli ultimi tre anni attraverso il ricorso a due strumenti che soprattutto nel primo contatto salvaguardano l'anonimato: il sito webwww.kriptosonline.org, con oltre 23mila visitatori unici, e il numero verde (n. 800912821) con 640 chiamate ricevute.
Al tempo stesso il Progetto è supportato da un capillare lavoro di rete che vede coinvolti in primis il SerT e poi i diversi attori sociali: Distretto, DSM, Carcere, Cooperative sociali, Scuole medie superiori e Comuni.
Al termine del triennio il bilancio è estremamente positivo: 135 accessi nel percorso terapeutico, di cui per 84 concluso positivamente, 19 ancora in trattamento, 18 inviati ad altri servizi e 14 che hanno interrotto l'iter.
"Fin dall'inizio - spiega Michele Garzola, coordinatore del Progetto Kriptos - ci siamo proposti sul territorio con un servizio non stigmatizzato. Ad esempio la sede si trova in uno dei locali della Asl non identificabile con il SerT, reso particolarmente accogliente e familiare dalla suddivisione degli spazi e dalla scelta degli arredi. È qui che si svolgono i primi colloqui necessari a elaborare un percorso terapeutico personalizzato, che soprattutto quando riguarda minorenni vede il coinvolgimento anche della famiglia".
Analizzando i dati relativi alle persone che in questi anni si sono affidate a Kriptos emerge la capacità mimetica di questa tipologia di utenza. Esiste infatti una compromissione dell'inserimento sociale in relazione all'uso di sostanze in quanto la totalità dell'utenza intercettata conserva un posto di lavoro o uno di studio senza che l'assunzione di sostanze interferisca apparentemente con esso.
In genere sono forti consumatori di cannabis, alcol e cocaina, anche se vanno fatti alcuni distinguo rispetto all'età. Ad esempio per i minori di 18 anni si rileva un elevatissimo consumo di alcol e cannabis, mentre tra i 19 e i 30 fa il suo exploit la cocaina, il tutto accompagnato in forma crescente a partire dai 16 anni dal consumo di eroina, nel 65% dei casi non per via endovenosa ma sniffata e fumata.
Nella maggior parte dei casi la sostanza primaria è la cocaina o la cannabis, mentre la secondaria è l'alcol. Le droghe sintetiche si confermano come sostanze di transito, il cui consumo solo per le anfetamine al massimo perdura fino a due anni, mentre per l'eroina si parla di 7 anni e si sale a 8 anni per la cocaina.
I luoghi in cui le sostanze vengono consumate sono prevalente le abitazioni private e i locali pubblici, per lo più insieme ad altre persone. Solo quando il consumo avviene in solitario si predilige l'abitazione privata. L'uso si riscontra, quindi, prevalentemente in relazione alla socialità e al divertimento che prevede un consumo "in gruppo" in relazione all'alcol, all'hashish e alla cocaina. Inoltre quest'ultima si conferma come sostanza che viene utilizzata per un uso prestazionale e di ricerca di sensazioni.
 "Siamo molto soddisfatti - aggiunge Garzola - dell'esito del Progetto non solo per aver aiutato un numero significativo di giovani e di genitori, ma anche perché essendo stato per il 60% dei casi il primo intervento di trattamento, può essere considerato a tutti gli effetti una risposta nuova ed efficace presente sul territorio. Dobbiamo invece intensificare gli sforzi rispetto ai consumatori di cocaina, per i quali secondo questa esperienza con il passare dell'età si amplia la forbice temporale tra il primo uso di droga e l'avvio in un percorso terapeutico".