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Treviso: l'Ombralonga cancellata resuscita sul web e fa paura

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La maratona del vino Per anni ha attirato migliaia di persone. Chiusa dopo la morte di un ragazzo

Treviso, kermesse nuova e più soft per volere del sindaco Gobbo Tam tam tra i giovani: tutti in piazza. La polizia blinda il centro

CORRIERE DEL VENETO

Non c'è più, ma è come se ci fosse ancora. Per le polemiche che suscita, per le contromisure che implica. Tutto com'è stato per vent'anni, solo che questa volta il clima non è semplicemente goliardico, ma decisamente surreale: nel weekend in cui Treviso ospita la prima edizione di «Veneto tra la terra e il cielo», una tre-giorni voluta dal vicegovernatore Franco Manzato per promuovere le eccellenze enogastronomiche e culturali della regione, tutti aspettano l'Ombralonga, evento formalmente cancellato dal Comune e dall'Ascom per eccesso di eccessi, ma di fatto ripristinato (almeno a parole) grazie ad una massiccia mobilitazione via web.
Da settimane un crescente tamtam internettiano chiama infatti al raduno per domenica prossima, la terza di ottobre, tradizionalmente dedicata alla rassegna enologica per le vie del centro storico. L'edizione 2009, tuttavia, non è stata organizzata. Ad affossare definitivamente la discussa kermesse erano state le sregolatezze alcoliche dello scorso anno, culminate nella morte di un ragazzo padovano alla stazione ferroviaria di Paese, dove sotto l'effetto del vino s'era addormentato lungo la banchina, mentre sopraggiungeva il treno. «Questa è solo sciacallaggine mediatica per un incidente che nulla ha a che vedere con Ombralonga, ma che purtroppo potrebbe accadere ogni giorno», attacca Gigi Gazzotti, l'ultimo patron del pluridecennale appuntamento. Ma tant'è: il solo a difendere la manifestazione spontanea, anche a costo di ritrovarsi isolato in giunta, è stato il vicesindaco-sceriffo Giancarlo Gentilini, «orgoglioso di stare dalla parte dei giovani » e disponibile comunque «a brindare con i sostenitori in piazza dei Signori», determinati a quanto pare a portarsi bottiglie e bicchieri da casa. «I responsabili di atti inconsulti e contrari alla civile convivenza saranno puniti», ha promesso il primo cittadino Gian Paolo Gobbo, mentre l'organizzazione di Ombralonga prendeva le distanze dagli appelli su Facebook e faceva togliere dal proprio sito ufficiale l'invito (campeggiato per giorni sulla home page con i riferimenti telefonici dell'organizzatore) a partecipare alla kermesse che non c'è. Ma che è come se ci fosse, appunto, tanto da preoccupare non solo i commercianti pronti alla serrata, ma pure il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. I rappresentanti di Ca' Sugana hanno rappresentato al prefetto Vittorio Capocelli la possibilità che in concomitanza a «Veneto tra la terra e il cielo» ci potesse essere anche il raduno «abusivo» dei giovani (40.000 negli anni migliori, 20.000 in quelli peggiori). Il questore Carmine Damiano è stato perciò incaricato di gestire la situazione. Le decisioni sono state prese immediatamente. È stato chiesto alla polizia stradale di organizzare dei posti di blocco sulle arterie principali che portano verso il capoluogo per controllare a tappeto gli automobilisti in transito con gli etilometri. Alla polizia ferroviaria di tutto il Veneto è stato poi diramato un comunicato, finalizzato ad individuare eventuali movimenti di massa nelle stazioni. Infine, sono state predisposte delle pattuglie a piedi, in centro, composte da personale misto di polizia locale, guardia di finanza e carabinieri per controllare eventuali assembramenti. «Vediamo - ha detto ieri Damiano - cosa succederà. Siamo pronti a monitorare il fenomeno e abbiamo anche organizzato una riserva di agenti, pronti ad intervenire in caso di bisogno. Se c'è una manifestazione organizzata, puniremo i responsabili. Mancano infatti le autorizzazioni e ciò sarebbe un reato. Fatte queste premesse, siamo però tranquilli: al momento non sono prevedibili calate di persone».
Ma se l'invasione dovesse invece avvenire, il Comune promette il pugno di ferro. «Se queste persone verranno per mettere a soqquadro il centro storico - annuncia l'assessore all'ordine pubblico Andrea De Checchi - avranno pane per i loro denti, visto che ci saranno presìdi in tutto il territorio. Chiunque può venire a Treviso per godere della città e divertirsi, ma rispettando i limiti e le regole».