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Treviso: le campagne promozionali degli alcolici si scontrano con la prevenzione

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Lo spritz si moltiplica Un danno? No, risparmio

Lo spritz 3 per 2 fa discutere. La reazione dell’Usl 9 - il direttore del dipartimento dipendenza, Germano Zanusso, ha duramente criticato ogni campagna promozionale sugli alcolici, come i recenti sconti sugli «shottini» a 1 euro - scatena la discussione, anche fra gli stessi operatori. La Fipe, in ogni caso, difende i baristi che hanno varato la promozione, nella fattispecie il bar all’angolo fra via Sant’Agostino e via casa di Ricovero, e depreca ogni tentativo di criminalizzazione. Ma non mancano baristi che prendono nettamente le distanze, così come chi frena.

Betty Bertocco, dello Storico di San Leonardo sotto i portici, non condivide: «Personalmente non sono iniziative da fare, posso capire il tentativo di farsi conoscere e di allargare la clientela, ma sull’alcol è bene andarci cauti, non è bello istigare al consumo. E attenzione, più in generale dico che anche certi prezzi sottocosto che vedo in giro andrebbero monitorati e dovrebbero destare l’attenzione di chi è preposto al controllo».

All’Abituè di San Parisio, uno dei locali di tendenza del centro storico, invitano comunque alla prudenza: «Non vedrei l’iniziativa come un invito ad aumentare il consumo personale, casomai a far sì che 3 amici possano fare il giro di spritz pagando meno», dice il titolare, «la cultura del bere in compagnia è radicatissima anche nelle giovani generazioni, e penso che anche nei giovani prevalga l’aspetto del far bene un amico gratis che di incrementare il consumo personale. Credo che anche il locale, nel lanciare questa campagna, abbia voluto allargare il giro di clienti, non incentivare all’abuso. E cosa dovremmo dire allora degli spot? Pensiamo che risolva tutto il “bevi responsabilmente” a fine pubblicità? Non siamo ipocriti».

Il caso rimbalza anche in Provincia: Luigi Amendola capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, depreca queste iniziative promozionali sull’alcol: «Mi sembrano campagne fuori luogo, perché non siamo solo di fronte a campagne commerciali, ma sull’alcol non si può scherzare né valicare certi limiti e sono tutto fuorchè un bacchettone», dice l’esponente di Sel. «Ricordiamo la questione della sicurezza stradale, tutte le iniziative messe in atto, anche dalla provincia, di educazione stradale.Per non parlare di certe kermesse del passato che hanno dato a Treviso l’immagine di una città dove in nome del bere per una giro no, era consentito di tutto». L’allusione all’Ombralonga è evidente. Ma Amendola aggiunge anche una nota personale: «Parlo anche come padre, se vogliamo dare messaggi coerenti ai giovani su consumi responsabili e moderati, su stili di vita adeguati, non possiamo poi venir meno con segnali che vanno in direzione contraria».

La Fipe, che raduna oltre 200 locali, ha diffuso ieri una nota del presidente Franco Zoppè, fa quadrato attorno a quella che definisce «una semplice promozione commerciale, gestita dai singoli esercenti ed in determinati periodi».

Zoppè invita autorità e istituzioni a un distinguo: «L’iniziativa del bar non può essere equiparata ad un generalizzato invito allo sballo, e ricordo come Fipe - Confcommercio sia il primo sindacato che si è sempre schierato al fianco delle Usl per contrastare gli abusi di alcol, ideando e partecipando a campagne sociali di grande valore, per la prevenzione del fenomeno tra giovani e giovanissimi». Zoppè ricorda come «il singolo esercente, ogni giorno, vigili con la massima responsabilità nel territorio, controllando che i minori non consumino alcolici».

E la cultura dello sballo? Per Zoppè, «è favorita da abitudini educative e comportamenti d’acquisto ben diversi che non dipendono da uno o due aperitivi serali: per questo ribadiamo l’impegno della nostra categoria nella prevenzione quotidiana, invitando tutti i a valutare l’effettiva validità delle promozioni estive».

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)