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Trieste: "Emozioni, Benessere e Creatività", conclusioni

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Sia che si tratti di sostanze psicoattive illegali come cocaina, eroina, crack, ecstasy, hashish e marijuana sia di quelle legali, ovvero alcol e tabacco, ciò che hanno in comune le diverse forme di sballo e dipendenza nasce nella parte del nostro cervello legata al piacere e alla gratificazione. In altre parole, chi più chi meno, siamo tutti potenzialmente a rischio poiché il meccanismo della ricerca del piacere fa parte dei processi biologici innati del nostro cervello. Si propone di affrontare l'emergenza sociale delle dipendenze da droga, alcol e tabacco, soprattutto tra i giovani, la mostra "Psicoattivo" - promossa dalla Provincia in collaborazione con un nutrito pool di partner scientifici e istituzionali, quali il Laboratorio interdisciplinare per le Scienze naturali e umanistiche della Sissa, la facoltà di Psicologia, l'Ass n 1 Triestina, l'Ufficio scolastico regionale e quello Provinciale e la Consulta provinciale degli studenti - inaugurata ieri mattina alla Stazione Rogers. L'iniziativa, che fa parte del convegno "Emozioni, Benessere e Creatività" ospitato ieri e oggi nel Teatrino del parco di San Giovanni, è stata presentata dalla presidente Maria Teresa Bassa Poropat e dal docente della Sissa Stefano Canali, ideatore della rassegna multimediale realizzata con la consulenza specialistica di neuro scienziati, psicologi, farmacologi, storici e studiosi delle scienze umane. «Che le sostanze psicoattive siano molto dannose lo sappiamo tutti - ha detto Bassa Poropat rivolgendosi ai rappresentanti della Consulta degli Studenti - tuttavia è evidente che le campagne tradizionali per la prevenzione al consumo non sortiscono sui giovani gli effetti sperati. L'approccio innovativo di questa mostra, invece, sta nell'informare in modo scientifico e senza moralismi, gli effetti e le conseguenze che hanno sul cervello». Trenta pannelli e un filmato dunque per spiegare le droghe dal punto di vista storico, biologico, sociale e psicologico. «Le immagini e le descrizioni scientifiche sui meccanismi d'azione e gli effetti a breve e a lungo termine sono molto più efficaci delle paternali e delle considerazioni moralistiche. Le tecniche di brain imaging mettono chiaramente in evidenza le alterazioni che subisce il cervello di un consumatore di sostanze psicoattive. E si tratta di processi degenerativi perlopiù irreversibili», ha spiegato Canali che ha curato anche la pubblicazione del volume "Psicoattivo". La mostra a ingresso libero sarà visitabile fino al 18 aprile. Per prenotazioni e visite guidate chiamare il mercoledì e il venerdì dalle 11 alle 13 lo 040.3997447 oppure scrivere a [email protected].