Triste record prima sbronza a 11 anni
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Alcol, droga. Legale l'uno, illegale l'altra. Sostanze che entrano nella vita delle persone, soprattutto dei giovani, fino a distruggerla con la schiavitù della dipendenza. Le conseguenze hanno un costo da capogiro in termini sociali (scarsa produttività, assenteismo, distruzione delle famiglie, violenza, disadattamento) e sanitari: quasi un baratro senza fondo che nel Friuli Venezia Giulia comporta l'onere di 200 posti letto costantemente occupati negli ospedali per patologie correlate con l'alcol, responsabili negli ultimi tre anni di quasi 6 mila decessi.
Si muore da alcol sulle strade, ma anche in seguito a malattie da abuso di alcol: che, a detta degli esperti, sono circa una sessantina, alcune delle quali gravissime come la demenza, la cirrosi e il cancro. Nel nostro Paese sono un milione gli alcoldipendenti e quasi otto milioni i bevitori eccessivi, tra i quali sono compresi giovani di età inferiore ai 16 anni e una buona percentuale tra i 19 e i 29 anni (10%).
Nella voragine del bicchiere.
Una indagine di qualche tempo fa, condotta dalle Istituzioni sanitarie del Padovano, ha evidenziato che l'opulento Nordest (e forse tutto il Nord della Penisola) è segnato da un primato da allarme. Scende a 11 anni (contro i 15 del resto d'Italia e d'Europa) il primo approccio alle sostanze alcoliche, complice spesso il disinvolto e superficiale atteggiamento delle famiglie: che male possono fare due dita di vino? E poi scorrono fiumi di birra alle feste tra giovanissimi, scivolano leggeri in gola gli spritz (invenzione veneta) che danno tono e vivacità; si colgono occasioni tentatrici nei pub e nelle discoteche, particolarmente con bevande alcoliche reclamizzate come innocui succhi di frutta; e non si disdegna certo il brivido di strabere anche i superalcolici. Dato che si sta affermando tra i giovani la consuetudine dell'ubriacatura di fine settimana per ottenere lo sballo che disinibisce e rende fluide (o irresponsabili?) le relazioni.
Le conseguenze? Danni al cervello, ancora plastico, in fase di formazione, per i giovanissimi. Guida all'uscita in stato di ebbrezza per gli altri, con il noto bollettino di guerra annunciato: si moltiplicano gli incidenti stradali in cui muoiono ogni anno in Italia 3 mila giovani e 55 mila in Europa; senza dimenticare il peso gravissimo delle invalidità permanenti. L'abuso di alcol è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni e anche oltre. E ci sono pure i "drunkoressici": neologismo che indica chi mangia pochissimo e assume quasi solamente le calorie dell'alcol come pure chi mangia troppo e trova nell'alcol un aiuto per vomitare. L'alcolismo consolidato, è ormai una certezza scientifica, è una malattia che conduce allo sfacelo della persona; ed è difficile uscirne e riabilitarsi definitivamente.
Droga e l'insidia:"tanto posso smettere"
"Non è che una boccata di fumo (o una piccola quantità di sostanza innocua), non provoca danni. Quando voglio posso smettere". È il frequente ritornello di chi inizia con qualche spinello o con le colorate pasticche di ecstasy, tanto in voga e tanto tonificanti e disinibenti, del sabato sera o di altri momenti trascorsi in compagnia. Non è così. È purtroppo un'avventura sul fatidico piano inclinato dal quale si riesce a risalire molto faticosamente, quando si riesce a trovare la decisione profonda e l'aiuto adeguato per farcela. In ogni caso - è la voce degli esperti - talvolta bastano piccole quantità per provocare danni irreparabili.
Si va diffondendo esponenzialmente la cocaina. Dapprima consentita solo ai benestanti, oggi la caduta del prezzo la rende accessibile pressochè a tutti. In certe piazze viene proposta perfino gratuitamente: per un assaggio che spiani la via alla dipendenza. Il fatto più allarmante deriva dalla possibilità di mescolare questa sostanza con l'alcol. Ne risulta un miscuglio devastante, che sconvolge la psiche: è il cocaetilene, un connubio destinato a produrre nel tempo danni inimmaginabili.
Preoccupa gli addetti anche la poliassunzione di droghe, ossia l'assunzione combinata di sostanze illecite che si sta affermando sempre più diffusamente.
La droga resta un fenomeno sommerso e tuttavia c'è la chiara percezione che sia in deciso aumento. Nella preoccupante escalation sono spesso circuiti con proposte allettanti anche i preadolescenti. Ne sono conferma alcuni episodi accaduti qualche tempo fa in alcune scuole medie del nostro Triveneto.
Flavia Sacilotto