Troppa birra e Londra vuol raddoppiare i prezzi
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Londra - Prezzi più alti sui drink per combattere l'alcolismo. È questo il piano della commissione medica governativa inglese tesa a sconfiggere quella che nel Paese è una vera e propria piaga sociale. Il progetto - redatto da sir Liam Donaldson - prevede un prezzo minimo di vendita per gli alcolici che non vada al di sotto dei 50 pence per ogni unità di alcol contenuta nella bibita. Questo significherebbe nella pratica che una lattina di birra non potrebbe costare meno di una sterlina e una bottiglia di vino dovrebbe venire venduta almeno a 3 sterline. Il rapporto di Donaldson - che viene presentato oggi alla Camera - sottolinea anche come le bibite alcoliche costino il 69 per cento in meno rispetto a vent'anni fa e come il numero di morti per cause legate allo stato d'ebbrezza sia raddoppiato in questi stessi anni. Lo studio stima che un incremento del prezzo minimo delle bevande contribuirebbe a diminuire la percentuale di incidenti collegati all'alcolismo almeno del 2,6 per cento. Una percentuale significativa che però non sembra destinata a convincere il governo, soprattutto nell'anno prima delle elezioni politiche. «Non escludiamo di prendere delle misure restrittive sugli alcolici più a basso costo - ha dichiarato ieri una portavoce del ministero della
Sanità - ma bisogna fare anche di più per essere sicuri che l'azione sia appropriata, equa ed efficace. E bisogna tenere conto che una simile decisione avrà un largo impatto economico in questo difficile momento». Negativa la reazione di alcune industrie produttrici di alcolici, convinte che una simile misura non avrà praticamente alcun effetto sui grandi bevitori, ma costringerà i padri di famiglia a pagare di più una pinta di birra o un calice di vino al bar. «Quello che va modificato è l'approccio al bere delle persone, non solo il prezzo delle bibite», ha commentato ieri il segretario ombra alla Sanità Andrew Lansley, sottolineando il vero nocciolo della questione. Bere troppo o ubriacarsi in Gran Bretagna è una cattiva abitudine «socialmente accettata» anche tra le donne. La stessa abitudine che fa dell'alcolismo la principale causa dei ricoveri ospedalieri, saliti nel 2006-2007 a 207mila contro i 93mila del 1995-96. Di questi ricoveri almeno uno su dieci riguarda un minore. I liberaldemocratici hanno appoggiato la proposta di Donaldson, dichiarando che «la fine dell'alcol da due soldi andrebbe sicuramente a influenzare il comportamento dei consumatori». I primi a diminuire i consumi sarebbero proprio i giovani, quelli più avvezzi all'acquisto di alcolici poco cari e di bassa qualità.