Troppa droga e alcol tra i giovani: necessaria prevenzione
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“Troppa droga e alcol tra i giovani!”
Sindaco, amministratori di maggioranza e minoranza, scuola, Asl, carabinieri. Tutti presenti giovedì per il primo incontro sullo scottante argomento droghe e alcol tra i minori. Mancava solo il grande pubblico nel Centro culturale, ma si sa che al primo approccio i sennoresi sono restii ad assistere a convegni su cui ancora non hanno grande certezza di coinvolgimento. Il sindaco Roberto Desini ha comunque garantito che «seguiranno altri incontri nel merito, perché l’argomento è troppo delicato e coinvolge il paese, per cui è inutile cercare di insabbiare un problema che sui social network qualcuno ritiene solo cattiva pubblicità per Sennori». Il maresciallo Giuseppe Innocenti, comandante la locale caserma, ha ricordato il primo incontro tra istituzioni locali subito dopo le feste di carnevale, quando non pochi minorenni si sono resi attori di evidenti gravi gesti sull’uso di alcol e droghe: «La nostra meraviglia è stata la sempre più sfacciata attività fuori dalla legge, specie da 14enni già imputabili di reato e la scarsa indignazione riscontrata da parte degli adulti presenti. Non so se sia questa la strada più adatta per combattere il problema, ma parlarne serve almeno ad alzare la guardia».
Ivana Camboni, dirigente l’Istituto comprensivo, ha chiesto la collaborazione degli esercenti locali: «Non è raro vedere adolescenti che al bar consumano tranquillamente bevande alcoliche, e in questo un po’ più di attenzione sarebbe utile. Da parte nostra continueremo gli annuali incontri sulla “Cultura della legalità”, con i quali i carabinieri sono sempre al nostro fianco per sensibilizzare gli scolari su questo mondo che offre strade sempre più pericolose».
Il Comune, la scuola, l’Arma; tutti fanno il possibile per tenere in evidenza il pericoloso fenomeno e monitorarlo, ma occorre non dare spazio a ciò che Francesco Cattari ha indicato come il “meccanismo di delega. «A questo le famiglie ricorrono quando non sono disponibili a prendersi le proprie responsabilità – ha chiarito il direttore del Servizio sociosanitario della Asl – Attenzione però, non dobbiamo abdicare al nostro rapporto paterno, di guida, confondendolo nell’adolescente con uno “amicale” che oggi porta a concedere molto, perché quando arriva il momento della necessaria punizione, la frustrazione che ne segue crea destabilizzazione nel minore».
Il dibattito che è seguito con il pubblico ha fatto capire che molto può e deve essere fatto su un problema che il paese conosce e può sviscerare per portarlo a soluzione.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)