Troppe sfide...e la vita perde sempre
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Troppi, esageratamente troppi. Si sappia, comunque, che non è la Toscana in testa alla classifica: purtroppo altre regioni, come la Puglia, contano decine di incidenti mortali. Leggo che madri esasperate si stanno mobilitando pretendendo maggiore sicurezza e più frequenti controlli sulle strade. È giusto, ma è altrettanto giusto interrogarsi sul numero di incidenti e del come probabilmente anche all'interno delle famiglie ci siano state disattenzioni o eccessi di permissività. Da tempo penso che i ragazzi e le ragazze tengano in scarsa considerazione il valore della vita e misurino frequentemente la resistenza della medesima rincorrendo sballi e forzature d'ogni genere. Una sfida, insomma. Ma sono sfide dove la vita perde sempre. Il bicchiere di troppo, la pasticca tanto per essere diversi e poi la velocità, per arrivare prima non si sa bene dove. Ripeto: tutto questo al di là di una maggiore sicurezza, di incroci più controllati e altro ancora. Quando, nei mesi passati, in alcune regioni italiane sono stati effettuati una serie di controlli, è risultato alto il numero di giovani con un tasso alcolico proibito nel sangue e con, talvolta, la presenza di sostanze stupefacenti. Alcol e droga rappresentano un'alchimia letale: in quel modo non si vive uno sballo ma si muore per sballo. C'è da dire ancora che l'estate che si sta ormai congedando, ci ha anche accompagnato, un po' in tutta Italia, in una ininterrotta teoria di delitti tutti rigorosamente all'interno delle pareti domestiche. Uomini che hanno ucciso la moglie e i figli e si sono tolti la vita, o declinazioni su questa linea. Mai, ripeto mai, era accaduto come in questi mesi. Anche in questo caso dobbiamo chiederci il motivo. Come se i rapporti interpersonali, l'equilibrio all'interno della famiglia, fosse saltato. Come se questi uomini, perché sono nel novanta per cento dei casi si tratta di uomini, non abbiano più trovato la forza dell'andare avanti e del combattere coi mille accidenti del quotidiano e con i nervi siano saltati anche i codici di comportamento. Ritengo che dovremmo fare qualche riflessione sulla "evidente" fragilità e quindi interrogarci su quel che si può fare per recuperare e trasferire speranza e fiducia in chi sembra essere solo preda di depressioni variamente camuffate.