Troppe tentazioni dai mass media: un' utopia bere in modo responsabile
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Più che una tendenza è un vero paradosso: si potenziano le campagne di sensibilizzazione sui rischi legati all' abuso dell' alcol, ma tra i ragazzini l' utilizzo aumenta sensibilmente. In Puglia quasi uno su dieci dei ragazzi fra gli undici e i 18 anni ha un problema con l' alcol e il 9,7 per cento della popolazione in quella fascia d' età è un consumatore a rischio. «È il segnale che scrivere "bevi responsabile" sulla birra non ha alcun effetto se poi un ragazzo si trova dinanzi a un' offerta irrinunciabile sui cicchetti» spiega Lorenzo Moretti, presidente della fondazione Ciao Vinny. La media pugliese supera ampiamente quella nazionale, secondo i numeri presentati alla fine dello scorso anno dall' Osservatorio nazionale alcol dell' Istituto superiore di sanità, ma i dati sono già vecchi e superati dalla quotidianità. «Ho due fratelli adolescenti - sottolinea Moretti - e sentendo i loro racconti mi viene costantemente l' idea che la nostra sia una battaglia contro i mulini a vento». Eppure c' è stata un' intensificazione sia dei controlli sulle strade che delle campagne, l' ultima delle quali "Chi guida, non beve". «Purtroppo sortiscono effetti limitati - ammette Moretti - perché soprattutto tra i minori paghiamo il dazio della multimedialità: venti anni fa avrebbero avuto molto più valore queste campagne, ma oggi i ragazzini sfruttano molto il web e si creano una realtà virtuale, effimera e senza valori che poi pensano di poter rendere in parallelo nella realtà». Una strategia vincente potrebbe essere dunque quella di incrementare la presenza delle associazioni sui social network, ma non avrà effetti immediati. «La nostra è una vera e propria battaglia culturale - spiega Moretti - e senz' altro per ora dobbiamo procedere con la repressione, focalizzando l' attenzione non solo sulle strade ma anche sulle piazze, perché il minore che comincia a bere oggi, domani avrà l' auto». Il dossier dell' osservatorio nazionale aveva segnalato un ulteriore dato allarmante. in Puglia sono sopra la media e in aumento anche i ricoveri fra minori di 14 anni legati al consumo di alcol con un dato in crescita esponenziale. «I ragazzi cominciano a bere in maniera eccessiva sempre prima perché in tanti manca la consapevolezza del danno che arrecano al proprio fisico» accusa Teresa Radicione, dall' alto della sua esperienza di dirigente medico dell' emergenza territoriale 118. Di ricoveri se ne registrano maggiormente in occasioni di grandi eventi, come concerti in piazza oppure di feste all' aperto, soprattutto nel periodo estivo. «Bevono perché non c' è la tutela dello stile di vita - sottolinea la Radicione - e basta passeggiare per il lungomare per notare un' infinità di ragazzi con la bottiglia di alcol in mano, un' assurdità». Lei stessa ha fatto una scelta di vita, per essere maggiormente credibile quando con altri volontari, incontra gli studenti o persone già colpite dal problema dell' alcol. «Non bevo più alcolici da quasi vent' anni, quando mi sono sposata ho bevuto acqua - spiega - e non ho risentito in alcun modo di questo nuovo stile di vita». Le sue chiacchierate nelle scuole, però non sempre riscuotono grande interesse nei ragazzi. «Purtroppo sono molto distratti e solo chi ha avuto problemi in famiglia si mette ad ascoltare - evidenzia la dottoressa - ma bisogna anche comprendere che non dobbiamo attendere di essere colpiti da una tragedia per comprendere che l' abuso dell' alcol è un problema».