«Troppi ragazzi ubriachi e fatti»
alcol droga alcolisti prevenzione scuola giovani alcolismo
Un volantino distribuito a scuola prima delle lezioni: «C'è anche chi arriva in aula sbronzo»
La critica arriva da un gruppo di coetanei: bisogna usare la testa
TRENTINO 11 febbraio 2009
Ragazzi che arrivano a scuola sbronzi, compagnie dove chi beve di più è il migliore, giovani per i quali alcol e droghe sono parte importante della giornata. A descrivere questa fetta di popolazione giovanile non sono sociologi o comunque adulti, ma gli stessi coetanei. In particolare sono quelli che si riconoscono in Studenti-Trento, che si ritrovano per discutere e per organizzarsi al Centro sociale Bruno e che ieri hanno detto la loro (stupendo molti) con un volantino distribuito davanti alle scuole. Non sono proibizionisti, questo ci tengo a sottolinearlo ma credono che «nei confronti di tutte le sostanze bisogna usare la testa, per evitare di rimanerci sotto, perché droga e alcol non diventino anestetici che bloccano il nostro desiderio di fare, di costruire, di incazzarsi contro un mondo di merda che ci riserva soltanto qualche isola in cui potersi sbronzare senza disturbare nessuno. Dipende da noi, tutto. Deve dipendere da noi anche la droga e l'alcol, e non viceversa». Il punto di partenza di questa riflessione è la notizia dello stupro patita da una ragazzina di 14 anni ad opera di alcuni compagni di classe. Uno stupro che sarebbe stato preceduto da un'ubriacatura. «Una notizia terrificante - spiega Andrea che fa parte di Studenti-Trento - ma da parte degli studenti non c'è stato nessun commento. In nessuna scuola ci si è fermati un attimo per capire, per discutere. Quello che è accaduto è per fortuna un fatto a sé, che possiamo isolare e sperare che sia soltanto qualcosa di atipico nei normali rapporti umani e sociali di noi giovani, ma forse è il momento di affrontare - senza retorica e senza ideologia - il modo in cui viviamo la vita di tutti i giorni, il divertimento e le relazioni tra noi.
Diciamolo che alcol e droga ormai stanno rovinando il cervello di molti nostri coetanei, che la ricerca dello sballo a tutti i costi, e con tutti i mezzi, è diventata meta di una parte consistente degli studenti trentini. È normale e forse naturale che tra noi studenti giri fumo e alcol, ma è triste che le canne diventino la ragione di vita e l'alcol sia assunto soltanto col beer-bong. Lo sappiamo tutti che tra noi studenti girano allegramente anche coca e paste e sappiamo pure che l'eroina non fa schifo a tutti, e che una tantum c'è chi si fa anche di ketamina. Quel che è peggio, però, è il fatto che passare un sabato sera a star male è considerato bello e che il tipo di terza che ogni tanto si fa una riga è in fondo guardato con segreta ammirazione. Ci fa schifo pensare a ragazzi e ragazze che si riducono al pari degli zerbini, dove il "fuorismo" è il metro di valutazione per quanto una persona valga e sia degna del rispetto del proprio gruppo. E ci fa ancor più schifo che la libertà sia scambiata con la libertà di sbocco o che la ribellione sia confusa con una riga di bamba». Il gruppo sta pensando anche di fare un giornalino da fare girare delle scuole, un mezzo per riflettere e, forse, far riflettere.