Troppo alcol tra i giovani, Fontanini boccia l'happy hour
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UDINE Il presidente e l'assessore Adriano Piuzzi: «È una piaga friulana e non dobbiamo nasconderla»
Basta con l'happy hour, «quel momento durante il quale le consumazioni hanno un prezzo ridotto. Un fenomeno - ha detto il presidente della provincia Pietro Fontanini al convegno "Alcol, tra disagio e creatività dei giovani in Friuli" - che induce chi ha meno soldi in tasca, come gli studenti, ad approfittarne. I friulani purtroppo sono famosi per essere consumatori di alcolici; bisogna arginare questa tendenza preoccupante che riguarda i nostri giovani».
Fontanini fa una riflessione «in riferimento ad alcuni dati oggettivi del nostro territorio, in particolare sul numero di locali che nella sola città di Udine somministrano alcolici e che sono 322. E se pensiamo al fatto che gli abitanti dello stesso comune sono circa 96 mila, avremo una media di un locale ogni 300 persone». I giovani che trascorrono le serate davanti a un drink sono in aumento: «È una piaga del Friuli, non si può nascondere il problema»; un problema che si traduce in incidenti stradali e alti costi per il sistema sanitario. «L'abuso di alcolici può portare a gravi forme di cirrosi epatica - sottolinea l'assessore alle politiche sociali Adriano Piuzzi - e un trapianto di fegato costa 300 mila euro».
L'età in cui si comincia a bere alcolici è sempre più bassa: si inizia anche a 11 anni e sale la percentuale (18%) di ragazze che fanno uso di alcolici. «Un fenomeno preoccupante - sostiene il presidente dell'Acat Udine Franco Boschian - queste ragazze un domani saranno madri e modelli per i loro figli». E' il momento di intervenire. Fontanini chiede maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine affinché sia rispettato il divieto di somministrare alcolici ai giovanissimi; per Piuzzi «questo risultato è una sconfitta della società che non si risolve con il moralismo e le crociate, ma con l'impegno. Abbiamo già perso tempo, adesso andiamo in risalita».
Cosa fare? «I nostri ragazzi - sostiene l'assessore - hanno bisogno di calarsi nel quotidiano e di essere responsabilizzati. E' fondamentale far riscoprire le loro risorse interiori, le loro abilità nella quotidianità integrata al loro luogo di appartenenza attraverso il fare, inteso come azioni che esprimono le loro abilità, generalmente poco utilizzate perché sono più abituati a guardare, chiedere e annoiarsi». Le borse lavoro giovani messe a disposizione della Provincia hanno coinvolto, la scorsa estate, 39 comuni e 540 giovani che hanno preferito un'esperienza lavorativa all'happy hour.