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Tumore al seno: attenzione ai fattori di rischio

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Tumori al seno, ottobre di prevenzione per una malattia sempre più "giovane"

Visite, esami e controlli gratuiti per tutto il mese nel contesto della campagna promossa da Lilt e Nastro rosa per rilanciare l'importanza della diagnosi precoce

Ogni anno in Italia più di quarantamila donne si ammalano di tumore al seno. Sempre più donne e sempre più giovani: nel 30 per cento dei casi, infatti, la malattia colpisce tra 25 e 49 anni, età in cui non è previsto alcuno screening mammografico. Per questo motivo è fondamentale parlare di prevenzione e, come ogni anno, lo fa ad ottobre la Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), con la campagna Nastro rosa, sostenuta dall'azienda di cosmesi Estée Lauder con un programma dedicato al tumore al seno fortemente voluto da Evelyn Lauder, scomparsa per la malattia lo scorso anno.

La parola d'ordine è prevenzione, soprattutto per le donne più giovani, perché una diagnosi precoce è fondamentale per guarire. La campagna prevede, per tutto il mese di ottobre, visite senologiche, consulti, esami gratuiti presso i punti prevenzione e ambulatori Lilt, 397 su tutto il territorio nazionale (numero verde 800998877). Come ogni anno, alcuni tra i più importanti monumenti del mondo, per l'Italia il Palazzo Reale a Milano e il Campidoglio a Roma, si illumineranno di rosa per tutto il mese e le vendite di alcuni prodotti di bellezza sosterranno l'attività degli ambulatori.

Il tumore al seno si può vincere. Ma scoprirlo precocemente è di importanza assoluta. "L'individuazione di un tumore impalpabile e rilevabile soltanto con gli esami strumentali, quando è di pochi millimetri  - precisa Francesco Schittulli, senologo oncologo e presidente Lilt - determina una percentuale di guaribilità che supera il 90 per cento".

Ma se è fondamentale la diagnosi precoce è altrettanto importante la prevenzione. Alcuni fattori di rischio non sono modificabili - età, storia riproduttiva, familiarità, predisposizione genetica o patologie predisponenti - ma molto si può fare invece per modificare uno stile di vita che può predisporre a sviluppare il tumore. Nell'opuscolo che la Lilt ha predisposto (e che si può scaricare da www.nastrorosa.it 1 o www.lilt.it 2, dove è anche possibile conoscere le sedi degli ambulatori) tra i fattori predisponenti e modificabili - e dai quali dipende oltre il 20 per cento dei tumori al seno - ci sono l'obesità, la terapia ormonale sostitutiva soprattutto in relazione alla durata, dieta squilibrata, con molti grassi e poca frutta e verdura, alcol, fumo e scarsa attività fisica.

Lo screening mammografico biennale previsto dal Servizio sanitario nazionale sopra i 50 anni è uno strumento importante che ha permesso (studio Impatto Lilt-Ministero della Salute) di ridurre mortalità e numero degli interventi invasivi favorendo una prognosi migliore. Eppure il 24 per cento delle donne (ricerca Astraricerche per Lilt, 2012) non lo conosce e non ha mai ricevuto la lettera di invito alla partecipazione, e il 10 per cento l'ha ricevuta ma non ha partecipato. Solo il 65,6 per cento totale, con grandissime differenze tra Nord e Sud, ha risposto all'invito.

In ogni caso, se adesso il tumore mammario colpisce anche le donne più giovani è importante che ci si sottoponga ad esami diagnostici spontaneamente. La mammografia - meglio quella digitale per qualità di immagini e minore quantità di radiazioni - è considerata esame di elezione soprattutto nelle donne sopra i 40 anni; per le più giovani, che hanno tessuto mammario più denso, è utile invece affiancarla ad ecografia. "È un battaglia che potremmo considerare vinta - conclude Schittulli - se tutte le donne si sottoponessero a controlli clinici e strumentali periodici e regolari".

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)