Tumori e prevenzione: l'alcol tra i fattori di rischio
I risultati di una ricerca pubblicata sull’European Journal of Cancer Prevention e svolta presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Quanto più si è “fedeli” alla tradizione mediterranea, tanto più si riduce il rischio di questa neoplasia
SCEGLIERE la dieta mediterranea riduce il rischio di tumore della testa e del collo, una neoplasia tra le più frequenti. La riduzione del rischio cresce al crescere della “fedeltà” con cui ciascun individuo si attiene ai precetti della nostra tradizione alimentare. È quanto emerge dallo studio di ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, coordinato dalla professoressa Stefania Boccia dell’Istituto di Sanità Pubblica della Cattolica assieme alla dottoressa Gabriella Cadoni dell’Area Testa Collo del Policlinico A. Gemelli appena pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Cancer Prevention.
Nel 2015 in Italia circa 9.200 nuovi casi. I tumori della testa e del collo sono localizzati principalmente a livello della laringe, della faringe e della bocca. Nel 2015, sono stati diagnosticati in Italia circa 9.200 nuovi casi. Considerando l'intera popolazione maschile (escludendo i carcinomi della cute), quelli della testa e del collo sono i tumori più frequenti dopo il cancro della prostata (35.200), del polmone (29.400), del colon retto (29.100) e della vescica (21.100). Il rapporto fra maschi e femmine è 4 a 1. Il fumo di tabacco e il consumo di alcolici sono i principali fattori di rischio. L’infezione da papillomavirus umano rappresenta un altro importante fattore di rischio, ma solo per i tumori dell’orofaringe.
La dieta. La dieta mediterranea è un modello alimentare che prevede il consumo quotidiano di cereali, frutta, ortaggi e verdura, legumi, latte e yogurt, olio di oliva; il consumo frequente di uova e alimenti quelli di origine animale (pesce e carni bianche); il consumo moderato di dolci e carne rossa. La dieta mediterranea prevede, infine, il consumo di moderate quantità di vino durante i pasti. In questa ricerca sono stati utilizzati dati relativi a pazienti del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, per un totale di circa 500 casi di tumore della testa e del collo e oltre 400 soggetti senza patologie tumorali (gruppo di controllo). Per valutare l’aderenza alla dieta mediterranea è stato utilizzato un indice cha va da 0 a 12 punti.
I dati. Maggiore è il punteggio totale raggiunto da un individuo, maggiore è la sua “aderenza” alla dieta mediterranea. Per calcolare il punteggio sono state considerate sei componenti dietetiche: frutta, verdura, legumi, pesce, carne, alcol. Per ciascuna componente è stato assegnato un punteggio di 0, 1 o 2 sulla base delle porzioni assunte giornalmente o settimanalmente.
Il punteggio massimo si ottiene con un consumo giornaliero di frutta superiore alle 2 porzioni (>300 grammi), un consumo giornaliero di verdura superiore a 2-3 porzioni (>250 grammi), un consumo settimanale di legumi superiore a 2 porzioni (>140 grammi), un consumo settimanale di pesce superiore a 2-3 porzioni (>250 grammi), un consumo giornaliero di carne inferiore a 1 porzione (<80 grammi), un consumo giornaliero di alcol (vino, birra e superalcolici) compreso tra i 12 e i 24 grammi.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)