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Ubriachi al timone, scatta il giro di vite

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Simone Schiaffino
Ubriachi al timone, scatta il giro di vite. La Capitaneria di porto potrà sottoporre a controllo i diportisti e i pescatori per contrastare il fenomeno della "navigazione in stato di ebbrezza". L'intervento legislativo, doveroso, è arrivato. E potrà entrare in vigore già da questa stagione estiva. A patto che tutte le capitanerie di porto in Italia ricevano istruzioni in merito, attrezzature per gli esami ai diportisti, e magari anche qualche ora di corso professionale di aggiornamento per gli operatori in divisa degli Uffici locali marittimi, le sedi periferiche di ogni capitaneria. Marinai e ufficiali che si troveranno, entro qualche mese, a dover accertare, rilevare e punire la guida (di imbarcazioni) in stato di ebbrezza. Alla pari dei colleghi che vestono l'uniforme della polizia, municipale e di Stato, e dei carabinieri.
Proprio in vista della imminente stagione balneare, della novità si parla, da qualche giorno, nella Capitaneria di porto di Santa Margherita, retta dal comandante Pietro Micheli. C'è parecchia curiosità, fra gli "addetti ai lavori" su come dovranno essere effettuati i servizi di controllo sulle motovedette. Perché è chiaro: in mare non si possono fare posti di blocco. E ci si chiede di quali strumenti i marinai della guardia costiera verranno dotati per verificare se un diportista ha alzato il gomito, prima di mettersi al timone, oppure no. Un'altra domanda, ancora senza risposta, è se il limite oltre il quale scatta il ritiro della patente nautica - e annesse sanzioni economiche - sarà il medesimo, già stabilito per chi viene sorpreso ad essere positivo al test sulle strade, ovvero 0,50 grammi di alcol per litro di sangue.
«Siamo al corrente della novità, anche se per ora ci troviamo del tutto sprovvisti di strumenti e delle indicazioni di come procedere agli accertamenti - spiega il comandante della Capitaneria di porto di Santa Margherita -. Credo comunque che questa nuova disciplina sia un fatto positivo. Perché tratta allo stesso modo situazioni identiche, ovvero la guida di mezzi a motore in relazione al consumo di alcol: sulle strade e in mare».
Il controllo sugli eventuali "ubriachi al timone" arriva con l'estensione al mare del metodo con cui la polizia di terraferma accerta la guida in stato di ebbrezza sulle strade. La novità è stata recentemente accolta dal Governo nel cosiddetto "decreto mille proroghe" e circa un mese e mezzo fa è diventata legge.
I controlli andranno in scena nella fascia di mare fino ad un chilometro dalla costa. Il tratto più trafficato, insomma, dove incrociano (e si incrociano) acquascooter, piccole lance, imbarcazioni a vela e a motore da diporto.
E pure dove nuotano bagnanti, ovviamente. Uno specchio di mare in cui si concentra tutto, e dove quindi si verificano spesso incidenti, più o meno gravi. Le motovedette e i gommoni della Capitaneria di porto interverranno nell'eventualità che si noti qualcosa che non va nella condotta di un natante. Le sanzioni per chi viene sorpreso ebbro al timone saranno pesanti. È prevista la sospensione della patente nautica fino ad un massimo di sei mesi e una sanzione amministrativa che può oscillare da 2.066 a 8.236 euro. La sanzione è raddoppiata nel caso di guida di una nave da diporto.
Per quanto riguarda l'effettivo strumento che gli uomini della Guardia costiera dovranno utilizzare per gli accertamenti, sarà un decreto del ministero dei Trasporti (ancora non emanato) ad indicarlo. A specificare, insomma, se l'etilometro "da strada" sarà uguale a quello "da imbarcazione". Compito delle Regioni sarà invece fissare la disciplina per la vendita di bevande alcoliche in mare. «Come detto le linee di attuazione di questa nuova legge devono ancora essere emanate - spiega il comandante Micheli -. La recente disciplina, sostanzialmente, pone la guida di barche e di auto sullo stesso piano, come deve essere. Personalmente approvo pienamente la novità: il diporto cresce, i numeri di chi va per mare salgono ogni anno. E quest'estate avremo mediamente 2.000 diportisti al timone, per ogni week end, nelle acque di nostra competenza. Ciò che innalza il livello di sicurezza non può che essere salutato con piena approvazione».
Durante la stagione estiva l'attività della capitaneria di porto di Santa Margherita - una settantina di uomini tra i vari Uffici circondariali marittimi disseminati sulla costa di competenza - raggiunge i suoi numeri più alti.
Circa seimila controlli, tra quelli effettuati su barche e le ispezioni demaniali, in soli tre mesi, da giugno a agosto. Oltre 170 sanzioni amministrative elevate, nello stesso periodo, la scorsa estate, per infrazioni al codice della navigazione o per irregolarità accertate sulle imbarcazioni di diportisti e pescatori. Senza contare i circa 50 salvataggio all'anno che le motovedette e i gommoni e le motovedette della Capitaneria di porto di Santa effettuano mediamente nell'arco di ogni stagione estiva.