Ubriachi al volante, in arrivo il pugno di ferro
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Intensificati i controlli. E a scuola si punta a cambiare la mentalità dei giovani in auto
TRENTO. Mano pesante nei confronti degli automobilisti che guidano in stato di ebbrezza, responsabili di un gran numero di incidenti stradali, ma siccome la sola repressione è uno strumento spuntato il Commissario del Governo ha proposto ieri anche un intervento mirato ai giovani nell'intento di puntare alla modifica della mentalità che attualmente sottovaluta il mancato rispetto delle regole, in materia di circolazione stradale. Nel 2008 i sinistri stradali provocati da automobilisti ubriachi sono stati 229, contro i 200 del 2007. Insomma una dato allarmante che induce ad elaborare nuove strategie preventive.
C'è il sospetto che i giovani al volante non tutelino abbastanza la loro incolumità per mancanza di autostima. E l'eccesso di alcol brucia tanti giovani, soprattutto perché al volante l'ebbrezza è all'origine di troppi incidenti.
La proposta del Commissario del Governo, segue di pochi giorni un incontro tecnico nel corso del quale l'analisi congiunta dei dati 2008 sull'infortunistica stradale nel 2008, proposta dal comandante della Polizia Stradale, dottor Francesco Pippa, ha portato alla conclusione che un sempre maggior numero di incidenti stradali mortali sono provocati da automobilisti in stato di ebbrezza.
Allo stato di allarme è seguito, ieri, l'incontro con forze di polizia, scuole ed enti locali concordi nel promuovere un'iniziativa concreta volta a favorire un modello di guida responsabile. «Ma se vogliamo ottenere dei risultati bisogna riuscire a farsi ascoltare dai giovani», ha detto il Commissario del Governo. Da una parte, prosegue, una mirata opera di prevenzione e repressione della Polizia, dall'altra, sarà messo in cantiere un intervento di tipo culturale che porti a modificare la mentalità circa il mancato rispetto delle regole in materia di circolazione stradale. «E tale intervento culturale, - ha concluso il commissario - dovrà essere inserito in un contesto più ampio che conduca i giovani alla condivisione di un progetto globale di recupero dell'autostima».
La proposta dovrà trovare sbocco in un tavolo sulla sicurezza stradale, che nell'immediato sarà di natura tecnica, per poi diventare Comitato/Consulta provinciale destinata a realizzare un progetto coordinato e condiviso.