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Ubriaco? Sì, no, forse: il problema dell'imprecisione degli etilometri

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Ubriaco? Sì, no, forse
A seguito del ricorso di un giovane genovese "pizzicato" a guidare in stato d'ebbrezza, l'università di Pavia ha accertato

che uno degli etilometri utilizzati dalle forze dell'ordine fornisce misure molto imprecise. Adesso si attende il responso

del giudice. Che potrebbe dare il via a molti ricorsi.
I professori sbugiardano l'etilometro
Gli etilometri non sono infallibili. È questa la conclusione a cui sono giunti Angelo Groppi e Paolo Donesini, due professori

dell'università di Pavia, dopo aver messo a confronto l'effettiva percentuale di alcool presente nel sangue con i valori

registrati da uno dei due strumenti utilizzati dalle forze dell'ordine, il Lion Intoxilyzer 8000.
Oltre gli 1,5 grammi/litro, via patente e macchina
All'origine della verifica c'è il ricorso presentato da un ventiquattrenne genovese, che, fermato da una pattuglia la sera

del 5 maggio 2010, aveva fatto schizzare il display fino a 1,59 grammi di alcol per ogni litro di sangue; un dato di poco

superiore a quella soglia di 1,5 g/l che, per legge, comporta una sanzione tra i 1.500 e i 6.000 euro, la sospensione della

patente fino a due anni e la confisca dell'auto. Indubbiamente una bella "botta", che ha convinto il giovane a fare ricorso;

a quel punto, i suoi avvocati hanno deciso di chiedere una verifica della precisione degli etilometri, facendo forza su una

documentazione scientifica che indica come il rapporto tra la quantità di alcol presente nell'aria espirata (ovvero, ciò che

misurano gli etilometri) e quella davvero presente nel sangue varia in maniera considerevole tra le diverse persone. E il

giudice delle indagini preliminari, Roberto Fucigna, ha dato l'ok.
Errori fino al 27%
Il test è stato effettuato facendo bere al giovane multato 200 grammi di grappa (38 gradi alcolici) ed effettuando successivi

confronti, in contemporanea, tra i valori registrati con un Intoxilyzer 8000 e quelli ottenuti dall'analisi del sangue.

Ebbene, la differenza tra le stampate dell'etilometro e i dati "veri" è arrivata fino a circa il 27%. In pratica, al momento

della verifica da parte delle forze dell'ordine, il tasso alcolemico dell'automobilista genovese avrebbe potuto essere ben al

di sotto della soglia di 1,5 g/l, il che avrebbe comportato una pena molto più mite: sanzione tra 800 e 3.200 euro,

sospensione della patente tra sei mesi e un anno, e niente confisca dell'auto.
La palla passa al giudice
A fronte di questi risultati, le forze dell'ordine sostengono che l'etilometro sottoposto al test dell'università di Pavia

non è in dotazione al corpo di polizia municipale né, tantomeno, è quello che fu utilizzato per l'accertamento. Di tutt'altro

avviso i legali dell'automobilista: "L'accertamento dei periti è stato svolto su un apparecchio omologato dal ministero dei

Trasporti e tarato secondo le caratteristiche imposte dalla legge". Adesso tocca al giudice decidere. E sarà una decisione

importante, perché, se stabilisse che gli etilometri sono imprecisi, potrebbe portare molte persone multate per guida in

stato di ebbrezza (nella sola città di Genova, nel 2009, sono state un migliaio) a fare ricorso.