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Udine: diffusi i dati del progetto A.Dri.A (Alcohol Drinking Awareness)

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Allarme alcol per le ragazze venete, più sono giovani e più bevono
Udine - L'alcol e' la prima causa di morte in Europa per i giovani tra i 18 e i 25 anni. La situazione allarmante per quanto riguarda le

regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia e il land austriaco della Carinzia che hanno assieme realizzato il progetto A.Dri.A (Alcohol Drinking

Awareness), ''Disagio giovanile e problemi alcool-correlati: conoscenza, innovazione e sperimentazione'', inserito nel programma

transfrontaliero Interreg IV Italia-Austria, iniziato nel 2008 e terminato ora, presentato a Villa Manin di Passariano. Erano presenti ai

lavori gli Assessori regionali ai servizi sociali del Veneto Remo Sernagiotto, del Friuli Vladimir Kosic e della Carinzia Christian Ragger.
I dati a disposizione testimoniano le dimensioni davvero preoccupanti della situazione: i giovani consumatori di alcol tra gli 11 e i 18 anni

nel Veneto sono pari al 24,5%, contro una media nazionale del 22,4%; nella classe d'eta' tra i 19 e i 24 anni lo scostamento e' ancora piu'

rilevante: i giovani maschi a rischio in Veneto sono il 38,3% contro il 25,3% della media nazionale, le giovani donne sono il 18,6% in Veneto

contro il 10,4 in Italia.
E' stato sottolineato da parte degli operatori l'aspetto che riguarda specificamente le giovani venete: piu' sono giovani e piu' bevono,

tanto che nella fascia 11-18 le ragazzine consumatrici di bevande alcoliche sono ben il 22,4% contro una media italiana del 13%.
''Il progetto presentato dalle tre regioni - ha detto Sernagiotto - e' un lavoro importante e diventera' senza dubbio uno strumento efficace

per scambiare le conoscenze, fare il punto sull'efficacia dei servizi erogati nei territori, dar vita ad azioni comuni di promozione e

protezione della salute. Fare rete e' la strada maestra per prevenire il fenomeno del consumo giovanile di alcol. Una delle caratteristiche

piu' interessanti del progetto oltre alla messa a punto di un comune sistema di qualita' delle pratiche di prevenzione, cura e assistenza, e'

l' accoglimento e la realizzazione in ogni regione partner della metodologia della ''Peer Education'', sono cioe' i giovani stessi a svolgere

un'azione educativa nei confronti dei loro coetanei''.
Sernagiotto ha ricordato le azioni d'intervento che caratterizzano il Veneto in quest'area: dalla presenza delle unita' mobili nei luoghi

d'aggregazione giovanile, all'utilizzo della comunicazione multimediale tra cui l'uso sistematico dei social network, secondo gli stili

comunicativi delle nuove generazioni, e in particolare la creazione di una WebTV (www.fuoritv.it), che occupandosi di tendenze giovanili

nell'area dell'intrattenimento, del divertimento e del consumo, arrivi, creando una comunita' virtuale, ai temi della prevenzione.
L'assessore ha concluso il suo intervento sostenendo che ''il problema dell'abuso nel consumo di alcol per i giovani e giovanissimi si lega

purtroppo ad altre dipendenze, non ultima quella dal gioco d'azzardo e da internet che devono essere prese in carico dalla famiglia - ha

sostenuto - perche' dove tiene la famiglia e la comunita' e' dimostrato che le dipendenze sono meno diffuse''.