UE: droga per via iniettiva, nuovi dati dell'OEDT
UE: droga per via iniettiva, nuovi dati dell’OEDT
"Tendenze del consumo di droga per via endovenosa in Europa" è il titolo di una nuova relazione recentemente pubblicata
dall'Osservatorio Europeo sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze (OEDT) che presenta un quadro aggiornato sui problemi
relativi all'uso di droghe per via iniettiva in Unione Europea.
Dai dati sulla diffusione del consumo di droga per via endovenosa emergono trend stabili o in calo, con una media ponderata
paria a 2.5 consumatori ogni mille abitanti di età compresa tra i 15 e i 65 anni.
Tra i consumatori che si sono rivolti nel 2007 a centri specializzati per seguire un trattamento terapeutico, il 45% ha
dichiarato di assumere la sostanza primaria per via endovenosa. E principalmente si tratta di oppiacei, anche se emerge tra i
consumatori che hanno richiesto un trattamento l'assunzione di cocaina (8%) e amfetamine (41%-83%) sempre per via iniettiva,
aumentando il rischio e l'esposizione alla trasmissione di malattie infettive. Nei paesi europei dove sono stati attuati
interventi come lo scambio di siringhe ed aghi sterili, al fine di ridurre il rischio di malattie infettive legate alla
condivisione degli strumenti per le iniezioni, questi hanno contribuito a contenere la diffusione del virus dell'HIV e
dell'epatite.
Il trattamento sostitutivo è la terapia principalmente utilizzata: nel 2007 è stato fornito a circa 650.000 pazienti, pari al
40% del numero totale di consumatori problematici di oppiacei. Questa tipologia di trattamento è probabilmente il fattore
d'impatto maggiore sulla riduzione dell'utilizzo di droghe per via iniettiva tra i soggetti in trattamento, modalità di uso
che continua comunque ad essere elevata con dati, in alcuni paesi, che rivelano un aumento costante soprattutto tra i
giovani.