Ulss21: il bilancio di «Safe night Veneto» con il Serd di Legnago
Ulss21: il bilancio di «Safe night Veneto» con il Serd di Legnago
Troppo alcol tra i giovanissimi... e le ragazze non sono da meno
La moda che preoccupa è quella del «binge drinking» Ma cresce la consapevolezza dei pericoli connessi alla guida
L'alcol, spesso combinato con altre sostanze proibite, è diventato la prima droga anche tra i ragazzi della Bassa e dei
centri limitrofi. Sono infatti sempre di più i giovani al di sotto dei 30 anni che, specie nei fine settimana quando si danno
appuntamento al bar piuttosto che in discoteca o in altri ritrovi, cercano lo sballo alzando troppo il gomito. Con una
diffusa predilezione per quello che gli esperti hanno battezzato «binge drinking», ossia l'abitudine a bere in modo
compulsivo trangugiando tutto d'un fiato birre, cocktail e liquori fino ad ubriarsi completamente.
A confermare una pericolosa tendenza sulla quale Carlo Bossi, direttore del Servizio dipendenze (Serd) di Legnago e
dell'omonimo dipartimento dell'Ulss 21, «invita a non abbassare la guardia anche in ragione dei pericoli correlati alle forme
di abuso», è il bilancio di «Safe night Veneto»: il progetto regionale di prevenzione selettiva dei comportamenti a rischio
legati al consumo di alcolici nei luoghi del divertimento giovanile, di cui l'Azienda sanitaria di Legnago è capofila con la
campagna «Giochi puliti», giunta al dodicesimo anno. Un coordinamento di ampio respiro che riunisce, in un'ottica di
collaborazione, altri quattro progetti di prevenzione - «Off limits» dell'Ulss 10 di San Donà di Piave, «Tutor» dell'Ulss 22
di Bussolengo, «Fuori Posto» dell'Ulss 1 di Belluno e «Blu Runner» della cooperativa sociale «Il Gabbiano» di Vicenza - con
iniziative informative e di sensibilizzazione rivolte al territorio di una decina di Aziende sanitarie. Ed è appunto
nell'ambito di questa sinergia di interventi - finanziata con 85mila euro dalla Regione e mirata a mettere in guardia i
giovani sui rischi che corrono ubricandosi e guidando in stato di ebbrezza - che anche nella Bassa è emerso un quadro critico
seppur in linea con il trend veneto.
Per quanto concerne la Bassa, le uscite organizzate dagli psicologi e dagli educatori di «Safe night» in tutti i 25 Comuni
dell'Ulss 21 hanno permesso di indagare dal 2007 ad oggi le abitudini di 1.900 giovani tra i 14 e i 35 anni. Tutti avvicinati
e sottoposti alla prova etilometrica negli stand allestiti dagli operatori di «Giochi puliti» nei locali, nelle feste di
piazza, durante i concerti e in occasione di altre manifestazioni pubbliche. «Quasi la metà dei giovani con i quali siamo
entrati in contatto per responsabilizzarli sull'uso consapevole di alcolici», informa Roberta Tarocco, una degli operatori
impegnati fino a settembre in un nuovo ciclo di 37 uscite, «avevano bevuto e presentavano una concentrazione di alcol nel
sangue superiore al limite di legge fissato in 0,5 grammi per litro. Di questi, 267 erano racchiusi tra lo 0,5 e lo 0,8
mentre la fascia più nutrita, 336 persone, presentavano un tasso alcolemico compreso tra lo 0,8 e l'1,5».
Al di là delle statistiche», sottolinea Bossi, «attraverso queste postazioni è stato possibile monitorare anche l'evoluzione
del fenomeno e la percezione dei ragazzi sui loro comportamenti. A questo riguardo è emerso, oltre ad un consumo concentrato
in poco tempo, che le donne bevono ormai quanto e come i maschi». «Un dato incoraggiante», aggiunge Erika Rigo della
cooperativa Energie sociali di Verona coinvolta nel progetto, «è costituito invece dal comportamento protettivo dimostrato
dai giovani misurati con l'etilometro: tra i 900 risultati positivi solo 19 hanno dichiarato che si sarebbero messi
ugualmente al volante».