Umbria: la parola al medico
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Alcolismo, un allarme sociale che colpisce soprattutto i giovani. E sempre più in età scolare. Servizi sanitari e medici in prima linea per cercare di scongiurare l'incremento costante di chi fa uso di alcol diventandone dipendente. Parla Luciano Maiotti, medico di famiglia di Perugia.
«E' un fenomeno sociale, ma non è sempre evidente: infatti, chi soffre di una situazione cronica e di dipendenza dall'alcol spesso non lo manifesta. Lo sanno in famiglia e non è spontaneo recarsi dal medico o presso strutture specializzate. I giovani rappresentano sempre più casi emergenti: ad esempio, come medico ho seguito due casi di ragazzi di 25 anni che, grazie alla collaborazione delle rispettive famiglie, si sono convinti a prendere coscienza del problema. Sono stati affidati ad un centro di disintossicazione e ora sono usciti dalla dipendenza alcolica, anzi partecipano in prima linea alle attività di questa struttura, aiutando a loro volta giovani che come loro sono ancora nella trappola dell'alcol». Ma non sempre le storie sono a lieto fine: «Il problema serio è arrivare a conoscere le situazioni di disagio prima che degenerino - continua Maiotti -. Per motivi psicologici e sociali, infatti, si tende a nasconderle, anche in famiglia, invece andrebbero subito affrontate ai primi segnali di disagio. Un giovane a rischio presenta spesso segni di irrequietezza, nervosismo ingiustificato, aggressività, sbalzi di umore ed è spesso introverso. In questi casi è bene indagare, parlare con il proprio figlio e trovare delle soluzioni. In molti casi non si tratta di alcolismo e dipendenza vera e propria, ma di abuso di sostanze alcoliche per moda, per essere accettati dagli amici. Comunque, un pericoloso inizio verso il vero e proprio allarme».
Intanto, si scopre che sarebbero circa 20 mila i giovani in Umbria tra gli 11 e i 24 anni a rischio alcol, mentre sono le ragazze ad essere più esposte. Dati che conoscono bene anche il Servizio di alcologia Goat di Perugia, della Asl 2, che da anni fa opera di prevenzione con corsi e campagne informative in un contesto locale «che fa registrare, purtroppo, sempre più casi di abuso dell'alcool da parte dei giovani nei fine settimana». Un fenomeno estremamente complesso e variegato con il 7% dei giovani che dichiara di ubriacarsi almeno tre volte alla settimana.