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Un giovane su dieci soffre di anoressia o bulimia

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Un giovane su dieci soffre di anoressia o bulimia

In linea con i dati nazionali, anche nel territorio dell’Ulss 8 circa un giovane su 10 (tra i 16 ed i 25 anni) soffre di un disturbo del comportamento alimentare. Si tratta di patologie che possono rivelarsi anche molto gravi;  mettono in campo una pluralità di aspetti: quelli fisici, psicologici e psichiatrici e che si contraddistinguono per un’alterazione delle abitudini alimentari collegata da un’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee. I disturbi insorgono prevalentemente nel periodo adolescenziale; riguardano soprattutto le ragazze ma è in aumento anche il numero di ragazzi e uomini.

I più frequenti sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder; BED). Nell’Ulss 8 da alcuni anni esiste un Ambulatorio dedicato a questi disturbi e coordinato dalla psicologa-psicoterapeuta Chiara Baggio e dalla psichiatra Dora Russo ed in rete con gli ambulatori dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo e dell’Ulss 9 di Treviso.

Nel 2012 sono stati seguiti 85 pazienti mentre lo scorso anno 101.

Diversi sono i percorsi attraverso i quali le persone posso accedere a questo servizio. I medici di medicina generale sono spesso coloro che si accorgono che qualcosa non va ed inviano i pazienti ad una visita specialistica. Accade che l’accesso ai servizi avvenga anche tramite il Pronto soccorso o tramite richiesta di altri specialisti (ad esempio il dietista, il ginecologo, il servizio di Consultorio).

 Il trattamento di questi disturbi, anche nell’Ulss 8, avviene secondo un approccio sistemico ed un metodo multidisciplinare.

“Quanto all’eziologia dei disturbi del comportamento alimentare, l’approccio “bio-psico-sociale” - spiega la dottoressa Chiara Baggio - prevede che la persona venga considerata nella sua complessità, tenendo conto dei fattori biologici, quelli familiari ed interpersonali. Il trattamento avviene in modo sistemico con un coinvolgimento significativo dei familiari. L’intervento, quindi, è personalizzato e “fatto su misura” a seconda della caratteristiche specifiche del paziente e, soprattutto secondo un metodo multidisciplinare che mette in campo diverse professionalità: psichiatra, psicologo, dietologo, dietista, medico di Medicina, (pediatra, neuropsichiatra infantile nel caso in cui il disturbo riguardi un minore)”.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.oggitreviso.it/un-giovane-su-dieci-soffre-di-anoressia-bulimia-96266

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)