Un'indagine rassicura: il vino italiano è di buona qualità
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L'Unione Nazionale Consumatori ha eseguito analisi di laboratorio su 64 tipi di vino, italiani e stranieri, nell'ambito del
progetto C'è vino e vino, realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, per
rilevare eventuali anomalie e potenziare l'attività di informazione ed educazione dei consumatori.
Dall'indagine è emerso un quadro rassicurante sulla qualità del vino disponibile sul mercato in Italia: a eccezione di casi
marginali e di scarsa significatività, i campioni analizzati non hanno infatti evidenziato irregolarità.
Nel dettaglio, sui 64 campioni analizzati, in due casi la presenza di pesticidi (e in particolare del fungicida fenomidone) è
risultata in violazione dei limiti previsti dalla legge; in 60 è stata rinvenuta la presenza, ma sempre nei limiti, di
ocratossina (una micotossina la cui presenza oltre certe soglie è considerata dannosa). Nessuna irregolarità è stata poi
evidenziata dalle analisi di istamina, metalli e solfiti.
Bisogna però sottolineare la presenza in 22 campioni di procimidone, un pesticida il cui impiego nei vigneti è stato bandito
a partire dal giugno 2010. Si tratta di un aspetto molto importante, in quanto, seppur non costituisce un'irregolarità nei
vini analizzati, quelli che sono stati ottenuti nella recente vendemmia non dovranno più contenere residui di questo
pesticida.
Sarebbe necessario, secondo l'Associazione, condurre in futuro una nuova indagine con criteri di campionamento mirati, sui
vini di produzione nazionale e di importazione, in funzione delle nuove norme che prevedono il divieto di impiego di alcune
sostanze nella coltivazione della vite.