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Un lombardo su 4 a rischio alcolismo

Un lombardo su 4 a rischio alcolismo

Un lombardo su 4 a rischio alcolismo
E i giovani chiedono aiuto

In regione il consumo supera la media nazionale. Secondo i dati, il 24 per cento degli abitanti beve alcol ogni giorno (22 per cento la media nazionale), mentre un quarto della popolazione maschile ha comportamenti a rischio (il 10 per cento tra le donne)

di Sara Bettoni

Dicembre 1976: Alcolisti Anonimi apre la prima sede in Lombardia. A quarant’anni di distanza, i centri di ritrovo per chi abusa dell’alcol e cerca un aiuto per uscirne sono 94, a cui se ne aggiunge uno attualmente in via di formazione. La cadenza degli incontri è variabile, si va dai 2 fino ai 18 appuntamenti a settimana. Il bacino stimato è di oltre mille utenti, ma è difficile fare stime precise. L’anonimato sancito dal nome è una regola che gli anni non scalfiscono. «Non teniamo registri, non chiediamo nomi e cognomi — spiega Cesare (nome di fantasia), uno dei referenti dell’area lombarda —. Siamo un gruppo di auto aiuto, le statistiche non ci interessano».

Alcolisti anonimi è una delle tante realtà che, accanto ai Servizi per le tossicodipendenze e ai Nuclei operativi alcologia delle Ats (le vecchie Asl), lavorano per combattere la dipendenza dagli alcolici. Il dottor Gaspare Jean, fiduciario non alcolista di Aa e primario in pensione di Medicina interna a Garbagnate, dà qualche dato sul fenomeno. «Negli ultimi vent’anni c’è stata una netta riduzione dell’abuso di alcol, sono diminuiti i bevitori giornalieri però, non quelli occasionali». Così, se il consumo medio pro capite italiano è di 6,1 litri, la dipendenza dalla bottiglia non si può dire comunque superata. In Lombardia, secondo i dati Istat su interviste del 2015, il 24 per cento degli abitanti beve alcol ogni giorno (22 per cento la media nazionale), mentre un quarto della popolazione maschile ha comportamenti a rischio (il 10 per cento tra le donne). «Le categorie più sensibili ora sono i giovani tra gli 11 e i 24 anni» continua Jean. Preoccupa soprattutto il binge drinking. Si consumano sei, sette dosi di alcol in breve tempo con effetti devastanti per il fisico. Ammette di praticarlo l’8 per cento dei lombardi (sia maschi sia femmine).

La composizione dei gruppi di alcolisti anonimi riflette questo cambiamento. «Quando nel 1985 sono entrato in Aa — racconta un membro dell’area regionale — l’età media era di 50-60 anni, mi sentivo in mezzi ai vecchi. Ora chi viene agli incontri ha tra i 25 e i 35 anni». Un dato positivo, secondo Jean, perché vuol dire che si riesce a intervenire prima sul problema. «C’è stato anche un cambiamento della società — spiega — l’alcolismo è meno accettato, ci si cura per non essere esclusi».

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_novembre_30/lombardo-4-rischio-alcolismo-giovani-chiedono-aiuto-a187c78e-b678-11e6-9fa1-de32925f0429.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)