Un pericolo sulla strada chiamato Microcar...
alcol guida
I microcar sempre più sulla strada della polemica, dopo l'ennesimo incidente.
Un bambino di 8 anni è stato investito poco dopo le 18 di ieri sera da una microcar, in via Ortona dei Marsi, all'altezza del civico 56, in zona Massa san Giuliano, un quartiere periferico ad est di Roma. Il bambino, ricoverato in codice rosso all'ospedale Sandro Pertini, era in compagnia della zia, anch'essa investita, che ha riportato ferite lievi.
Alla guida del quadrociclo Ekelma, un minorenne di 16 anni, appartenente ad una famiglia di sinti italiani, che aveva anche un passeggero a bordo nonostante la legge lo vieti.
Dopo l'impatto la minicar si è ribaltata più volte. Il giovane è stato per il momento multato per guida pericolosa e il mezzo, semidistrutto, gli è stato sequestrato perchè senza assicurazione. Gli agenti della polizia municipale dell'VIII Gruppo, diretto dal comandante Antonio Di Maggio hanno richiesto la perizia della microcar per accertare eventuali modifiche al motore.
L'Adoc in una nota chiede l'introduzione della patente obbligatoria per la guida delle microcar. «Basta vittime, per la guida delle minicar ci vuole la patente obbligatoria - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - nonostante la cilindrata sia assimilabile ad un motorino, a livello di circolazione stradale rappresentano un rischio elevato sia per i conducenti che per pedoni e altri automobilisti. Chiediamo quindi l'introduzione della patente obbligatoria e il test antidroga prima di prenderla, con attivazione di lezioni mediche obbligatorie sugli effetti delle droghe e dell'alcol durante i corsi di formazione dei neopatentati, dato che un quarto dei giovani guida ubriaco, causa del 40% degli incidenti stradali. È fondamentale adottare misure stringenti sul problema dell'alcol alla guida, puntando sull'informazione e sulla prevenzione, sviluppando il grado di consapevolezza e di autocoscienza dei giovani».
Nella Capitale lo scorso weekend controlli mirati per le microcar a Roma ad opera dei vigili urbani del Gruppo Pronto Intervento Traffico (G.P.I.T.), diretto dal comandante Carlo Buttarelli. Sono state 215 le microcar controllate dalla Polizia municipale con interventi a campione in tutta la citta', prevalentemente davanti alle scuole e nei luoghi abitualmente frequentati dai ragazzi. Posti di blocco a Parioli, Monteverde e Centro Storico dove sono state accertate 66 violazioni al Codice della Strada con 38 sequestri.
La violazione piu' ricorrente e' risultata essere quella relativa al trasporto del secondo passeggero ad opera di conducenti minorenni. La seconda motivazione e' sempre quella relativa al secondo passeggero, questa volta, pero', per la mancata omologazione del veicolo. Sette di questi quadricicli - come sono classificati e invece comunemente indicate 'microcar' - sono stati inviati alla Motorizzazione per gli ulteriori accertamenti con il sospetto di essere stati modificati. "Molti genitori hanno dimostrato pubblicamente di apprezzare questa tipologia di intervento - dice un comunicato stampa del GPIT - che tra qualche giorno verra' esteso a tutto il territorio cittadino entrando a far parte della normale attivita' di tutti i Gruppi della Polizia municipale".
«L'incidente di ieri sera che ha provocato il ferimento grave di un bambino di otto anni dimostra quanto sia urgente un intervento legislativo che regoli la guida delle piccole auto - ha affermato in una nota Samuele Piccolo, Vicepresidente del Consiglio comunale - Per poco non si è consumata l'ennesima tragedia della strada, inoltre il conducente della minicar, un nomade appena sedicenne, era privo di assicurazione del veicolo. Credo che un giro di vite immediato sia necessario per dare sicurezza ai cittadini e agli stessi adolescenti che guidano senza conoscere per intero il codice della strada e senza aver superato l'esame pratico di guida. Quindi - conclude Piccolo - subito modifiche al codice con l'inserimento dell'obbligo di patente per i guidatori delle minicar per evitare altri incidenti e soprattutto altri lutti».
«Il nuovo incidente avvenuto ieri, dimostra l'urgenza di interventi tesi a garantire una maggiore sicurezza stradale. Il problema fondamentale è quello delle modifiche illegali che vengono fatte su queste vetture al fine di renderle molto più veloci rispetto ai limiti per le quali sono omologate. Modifiche che trasformano queste macchine in potenziali armi, pericolose per chi le guida e per chi circola sulle strade».
Commenta in una nota il Presidente Codacons, Carlo Rienzi: «Serve prima di tutto un giro di vite contro le officine compiacenti che, dietro pagamento, tolgono i diaframmi alterando la velocità delle minicar. Se verrà accertato che la vettura protagonista dell'incidente di ieri ha subito modifiche al motore per aumentarne la velocità, allora il meccanico responsabile delle alterazioni dovrà essere indagato, oltre che per i reati legati al Codice della Strada, anche per concorso in lesioni gravi o gravissime», aggiunge Rienzi. Il Codacons «chiede infine alla Procura della Repubblica di acquisire i filmati realizzati dall'associazione, attestanti la disponibilità delle officine ad effettuare modifiche al motore delle minicar allo scopo di aumentarne la velocità».