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Un pomeriggio con gli Alcolisti Anonimi...

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Un pomeriggio con gli Alcolisti anonimi

La vita, si sa, nel suo scorrere caotico, è un distributore equo di emozioni, sentimenti, perturbazioni e cambiamenti. Chiunque di noi può sorridere amaramente di fronte alle beffarde situazioni che il destino ci pone. Ma se alcuni mali nascono e muoiono nell'arco di una semplice giornata o di un breve periodo di tempo, tanto da permetterci di ritornare a vivere come se nulla fosse accaduto, ce ne sono altri che, invece, si radicano nel profondo della nostra anima e della nostra intimità. Sfruttano la nostra momentanea debolezza e la nostra sensibilità, e ci trascinano in un vortice che ci fa perdere il contatto con tutto il resto del mondo. Diventano i nostri pensieri ossessivi, i leitmotiv delle nostre giornate. La sola forza di volontà non basta a sconfiggere un demone del genere. Serve qualcuno che sia disposto ad accompagnarci in un viaggio di guarigione e redenzione. Sapere di poter condividere con altri un problema che è comune, ma che resta sopito nell'intimità delle persone.


Per questo oggi è importante parlare e far sapere dell'associazione Alcolisti anonimi. L'alcolismo, è uno dei problemi nella categoria delle dipendenze, più diffuso al mondo. Essere affetto da una dipendenza così grave, distrugge l'anima ma anche il corpo, causando gravi malattie che possono anche portare alla morte, infatti, negli Stati Uniti, è la terza causa di mortalità. E' proprio negli USA che nasce la prima associazione, nel lontano 1935, quando due ex alcolisti decidono di aiutare altre persone a risolvere i problemi con l'alcol. Ad oggi esistono diverse associazioni che si occupano del consumo compulsivo e incontrollato di alcol, perché è di questo che si tratta. Ebbene, un centro di recupero esiste anche a Cosenza.


Ieri pomeriggio, abbiamo assistito allo svolgimento di una riunione. La seduta è iniziata con la lettura di un enunciato, dove si ricorda cosa sia l'alcolismo ed il motivo per cui si è lì. Accettare e conoscere il problema è il primo passo che porta alla guarigione. Dopo la lettura, si è fatto un minuto di silenzio per riflettere sui motivi per i quali ognuno è giunto nell'associazione. Si sta seduti in cerchio, ciò sta proprio a designare il raccoglimento. I partecipanti, uno alla volta, si presentano, col proprio nome di battesimo, se vogliono, perché, ci spiegano, che la libertà è fondamentale e l'anonimato è un obbligo morale. Dopo essersi presentati, c'è chi parla del proprio problema, chi invece preferisce non dire nulla. A partecipare non sono solo le persone affette dalla patologia, ma anche i familiari, infatti, la moglie di un alcolista, ci spiega come è dura vivere con una persona che dipende dall'alcol, il problema non è solo di chi beve, ma anche delle persone che gli stanno intorno.


La signora, ci dice quanta sofferenza ha vissuto durante la "malattia" del coniuge. "E' un inferno vero e proprio", così definisce il periodo vissuto, ma in seguito tiene a sottolineare anche la gioia pervenuta dopo il percorso di "guarigione", e di quanto sia felice del coraggio che ha avuto il marito nell'affrontare il problema. Oggi lo definisce una persona speciale e lo ringrazia, perché l' ha portata a conoscere persone meravigliose, con una vita travagliata alle spalle, con una grande forza di volontà. La stessa cosa è per Maria (nome fittizio), che racconta come suo figlio è migliorato durante la frequentazione delle sedute, o Giuseppe (nome fittizio), figlio di un'alcolista che parla con dolcezza del percorso della madre e della forza e dell'impegno che mette ogni giorno nell'affrontare il problema. Ogni giorno; come ci viene fatto notare, un alcolista vive alla giornata, seguendo un programma e ringraziando la sera se è riuscito a non bere.


L'associazione è aperta anche a persone con altri tipi di dipendenza, che sia droga o dipendenza da internet, inoltre, collaborano con il Cim e con l'Azienda ospedaliera. Per iscriversi non si pagano quote, non esistono ruoli, non c'è un presidente, ma a turno qualcuno presiede la riunione. Ieri dopo la seduta, si è festeggiato infine, un evento molto importante, oltre al compleanno del fondatore del centro, si è festeggiato il ventiquattresimo anno dell'apertura del centro e della sua sobrietà. F. ricorda quando, nel 1989, conobbe una persona speciale, con la quale iniziò il cammino verso la guarigione, decidendo di portare aiuto anche a Cosenza, la ricorda con dolcezza e dolore, poiché questa persona purtroppo, non c'è più. Durante una seduta, si assiste alla gioia per chi non beve da tempo, al dolore di chi invece è appena arrivato, si leggeva chiaramente negli occhi delle persone ogni tipo d'emozione provata. Il dialogo, il confronto, il gruppo che poi diventa "famiglia", è fondamentale, anche solo ascoltare a volte può aiutare ad iniziare il percorso di guarigione. La condivisione di un problema comune unisce, è un modo per capire che non si è soli, è questa l'importanza di un centro del genere. L'urlo forte che lanciano all'intera comunità è, quello di non provare vergogna o paura, di amare se stessi accettando di avere un problema e lottare per risolverlo.

Susanna Camoli


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)