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Una bassa attivazione cerebrale fattore di rischio per l'alcol nei giovani

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Una bassa attivazione cerebrale fattore di rischio per l’alcol nei giovani
 
Fonte: Journal of Studies on Alcohol and Drugs


Titolo originale e autori: Squeglia LM, Pulido C, Wetherill RR, et al. Brain response to working memory over three years of adolescence: influence of initiating heavy drinking. J Stud Alcohol Drugs. 2012 Sep;73(5):749-60.- 


Una minore attivazione cerebrale nelle aree frontali e parietali, osservata in adolescenti durante un compito che coinvolge la memoria di lavoro, rappresenterebbe un fattore di rischio per l’abuso di alcol. Lo sostengono Squeglia e colleghi della University of California San Diego in uno studio longitudinale di neuroimaging recentemente pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs.
Lo scopo di questa ricerca era determinare se le anomalie cerebrali osservate in adolescenti forti bevitori fossero una conseguenza delle pesanti bevute, un fattore di rischio pre-esistente all'inizio del consumo di alcol, o entrambe le condizioni. Sono stati svolti due studi: lo studio 1 si è basato sui dati trasversali di 40 adolescenti (15-19 anni) ottenuti con risonanza magnetica funzionale (fMRI) durante lo svolgimento di un compito di memoria di lavoro visiva, per identificare le regioni cerebrali colpite dal pesante consumo di alcol. Lo studio 2 ha utilizzato lo stesso compito con risonanza fMRI in un gruppo di adolescenti (12 -16 anni), non ancora assuntori di alcol e circa 3 anni dopo. Coloro che sono passati ad un forte consumo di alcol (n = 20) sono stati confrontati con coloro che hanno continuato ad essere non bevitori (n = 20), sui fattori di rischio di base e sui fattori di sviluppo per l’uso di alcol.
Lo Studio 1 rivela che i pesanti bevitori mostravano una maggior attivazione frontale e parietale, ma una minor attivazione occipitale rispetto ai controlli, definendo così le regioni di interesse per lo Studio 2. Nello Studio 2, gli adolescenti che sono passati ad un forte consumo di alcol hanno mostrato una minore risposta neurale alla prima risonanza rispetto ai coetanei astemi, che è peggiorata dopo l'inizio delle pesanti bevute nelle regioni frontale e parietale. Gli adolescenti che bevono mostrano, quindi, una diversa attivazione cerebrale che peggiora dopo l’esposizione ad alte dosi di alcol ed una elaborazione delle informazioni meno efficiente. Questo suggerisce modelli di risposta neurale che potrebbero rappresentare fattori di rischio per l'uso di sostanze e supporta anche i dati di studi precedenti secondo cui il binge drinking durante l'adolescenza causerebbe importanti alterazioni del funzionamento cerebrale.
 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)