338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Una perizia universitaria inchioda l'etilometro ministeriale

cufrad news alcologia alcol alcolici alcolemia etilometro


Una perizia universitaria inchioda l'etilometro ministeriale
Un giovane 24enne viene fermato dalla Polizia mentre si trova alla guida del suo SUV Audi. Le forze dell'ordine chiamano i

colleghi della Polizia Locale per sottoporre il ragazzo al test alcolemico tramite il "Lion Intoxilyzer 8000",

apparecchiatura maggiormente in dotazione in tutti i corpi di polizia locale. Dal rapporto risultava che il giovane

presentasse "alito vinoso, difficoltà d'espressione verbale, reazioni inconsulte, equilibrio precario sulle gambe, difficoltà

di coordinamento ed eccessi di loquacità". Eseguito il test viene evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,52 gr/l prima e

1,59 gr/l 15 minuti dopo. Il ragazzo, ai sensi dall'art.186 del codice della strada, viene multato con ammenda di 1.500 € gli

viene sospesa la patente e rischia una arresto da tre mesi ad un anno nonchè la confisca del mezzo.
LA PERIZIA - Essendo stato riscontrato un valore superiore ad 1,5 gr/l, la confisca del mezzo è diventato il boccone più

amaro per il ragazzo e per questo motivo il suo avvocato ha presentato ricorso. Il dottore Fucigna, Giudice per le indagini

preliminari presso il Tribunale di Genova, ha quindi commissionato la perizia a due professori del dipartimento di Medicina

Legale - Scienze Chimiche Forensi e Chimico Tossicologiche "Antonio Fornari" dell'Università di Pavia.
LE ANALISI - La perizia medica viene eseguita ricreando condizioni ideali per ottenere dei valori scientifici da confrontare

con quelli riportati sulla verbale della polizia. Vengono quindi preparati 200 cc di grappa a 38°. Nel frattempo viene

inserito un catetere venoso, così da potere analizzare in parallelo e in tempo reale i risultati ottenuti dalle due diverse

tecniche (analisi del sangue ed etilometro a fiato). A questo punto allo stesso ragazzo oggetto del procedimento viene fatta

ingerire la sostanza alcolica. Subito dopo il ragazzo, alla presenza di due agenti di Polizia Locale, effettua alcune prove

con l'etilometro (lo stesso modello utilizzato la notte del fermo) a distanza di mezz'ora una dall'altra, costituite ognuna

da due insufflazioni ad intervalli di 5 minuti durante le quali viene effettuato il prelievo per l'esame cromatografico. In

questo modo i due professori potranno mettere a confronto i risultati ottenuti. Vi risparmiamo tutti i passaggi più tecnici,

ma alleghiamo la tabella dalla quale si evince come ci sia uno scarto evidente fra i valori ottenuti con le due diverse

metodologie, l'errore va dal 10% al 27%.


Prelievo           Misura etilometro           Misura cromatografica           Differenze percentuale

I                          0,56 g/l                             0,41 g/l                                26,8 %

II                         0,55 g/l                             0,40 g/l                                27,3 %

III                       0,53 g/l                             0,42 g/l                                20,8 %

IV                       0,48 g/l                              0,38 g/l                                20,8 %

V                        0,30 g/l                              0,27 g/l                                10,0 %

PERCHE' QUESTO ERRORE? - A questo punto i professori dell'università parlano del cosiddetto fattore di conversione che serve

per dare una corrispondenza tra la percentuale di alcol nel fiato e quella nel sangue (che viene ipotizzata attraverso un

calcolo dall'etilometro). Secondo la norma vigente, è fissato a 2100 (a livello tecnico significa che la quantità di etanolo

presente in 2100 ml d'aria è in equilibrio con quella presente in un millilitro di campione ematico). Questo fattore viene

stabilito dalle norme ministeriali, dimenticando, però, che si tratti di un valore medio Questo potrebbe inficiare i valori

del test alcolemico effettuati con l'etilometro ministeriale, in quanto il ragazzo, secondo la perizia, ha un fattore di

conversione inferiore ai 2100, e quindi la sua alcolemia è stata vostrastimata dall'apparecchio. Ciò significa che per i

medico il ragazzo aveva sicuramente bevuto, ma che il suo tasso alcolemico era di sicuro inferiore ad 1,5 g/l. Pertanto al

giovano non dovrebbero essere applicate le pene più severe riservate a chi supera appunto 1,5 g/l di alcol nel sangue.
LA REPLICA - A questo punto è stata messa in dubbio la validità dei test eseguiti attraverso le apparecchiature Ministeriali:

nel caso specifico il Lion Intoxilyzer 8000, prodotto da Morgan Italia S.r.l. L'azienda, una delle più grandi in Italia e in

Europa, non ha ovviamente tardato a rispondere. "Ribadiamo come la perizia svolta dai professori abbia consentito di appurare

un più o meno sensibile scarto tra le rilevazioni spirometriche rispetto a quelle svolte in contemporanea su campione

ematico. I periti hanno ascritto tale discrasia al differente fattore di conversione del soggetto esaminato rispetto a quello

standard applicato sulle apparecchiature omologate nella trasposizione tra quantità di alcool nell'aria espirata e

concentrazione di alcool nel sangue. Date tali premesse, ed appurato che tanto la strumentazione utilizzata al momento del

controllo su strada quanto quella usata in sede peritale risultano omologate, perfettamente conformi ai parametri previsti

dalla legge, e regolarmente tarate, appare evidente che lo scarto riscontrato lungi dall'essere dovuto ad un difetto del Lion

Intoxilyzer 8000, è ascrivibile allo stesso metodo di misurazione con cui sono calibrate tutte le apparecchiature, secondo i

dettami normativi. Queste, in estrema sintesi, le riflessioni dei due periti che, nell'elaborato, non hanno minimamente posto

in dubbio la perfetta conformità del Lion Intoxilyzer 8000, ma soltanto il metodo di misurazione di ogni, indifferente ed

indistinta apparecchiatura spirometrica, parametrata per individuare la presenza di alcool nel sangue sulla scorta di un

moltiplicatore fisso."
IL MINISTERO CHE FARA'? - Diventa lecito, a questo punto, chiedersi se i parametri con i quali vengono tarati gli etilometri

siano corretti. Con questo non vogliamo prendere le difese di chi si mette alla guida dopo avere bevuto. Lungi dalle nostre

intenzioni, anzi crediamo che qualunque strumento atto a perseguire una pratica così pericolosa non debba essere oggetto di

facili critiche scientifiche che possano inficiarne il forte potere deterrente. A questo punto è bene che, dopo l'eventuale

sentenza del Giudice e la pubblicazione della perizia qualcuno a Ministero si faccia vivo e sia pronto a rendere più

affidabile l'etilometro a fiato.