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News di Alcologia

Una ragazza su 5 a rischio alcolismo

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Indagine dell'osservatorio nazionale alcol su un problema che riguarda il 32% dei giovani

In regione si registra la maggior diffusione del «bere per sballare»

TRENTINO

 TRENTO. Sono sempre di più le ragazze a rischio alcolismo. In Trentino, secondo una elaborazione dell'osservatorio nazionale alcol, il 20% delle ragazze tra gli 11 ed i 24 anni rischia di diventare dipendente dall'alcol. In Italia solo in Veneto la situazione è più drammatica.
 Sono gli effetti concreti della spaventosa diffusione dell'alcol tra i giovanissimi e, soprattutto, tra le ragazzine. Un fenomeno che è scoppiato negli ultimi 10 anni e che si è propagato a macchia d'olio, frutto di un nuovo modo di bere nato nei paesi del Nord Europa e figlio della moda degli "happy hour". Si tratta del "binge drinking", ovvero il bere per "sballare". Cocktail di superalcolici, dalla vodka al Martini, bevuti spesso in strada in compagnia dei coetanei. Fenomeni studiati anche da vari sociologi, come Charlie Barnao dell'Università di Trento, che ha classificato i vari modi di bere in base all'essere "fighetti" oppure "alla mano". Il Trentino Alto Adige è infatti, assieme a Piemonte e Veneto, la regione con la più alta diffusione di questa moda e, come detto prima per le femmine, anche tra i maschi trentini il rischio alcolismo tra gli under 24 è diffusissimo (32,8%, dietro solo ai piemontesi). Il problema è che si comincia sempre prima a bere e sbronzarsi, anche nella nostra provincia dove gran parte degli under 16 ammette di aver bevuto alcolici almeno una volta. La generazione "happy hour", però, ha il futuro a rischio. Secondo l'osservatorio sulle dipendenze patologiche dell'Usl di Bologna l'alcol tra i giovani crea problemi sociali (si litiga in famiglia e con gli amici, si va male a scuola, si vive in uno stato d'ansia che può portare alla depressione) e fisici (a lungo termine danni a fegato, cervello, pancreas e cuore). Senza dimenticare che quasi nel 30% dei casi l'alcol è la causa di incidenti stradali. In questo quadro poco rassicurante s'inseriscono anche le recenti dichiarazioni del ministro leghista all'agricoltura, Luca Zaia, secondo il quale un paio di bicchieri di vino non farebbero poi così male. «Siamo consapevoli - ha affermato Zaia - dell'importanza di mettersi alla guida in condizioni di completa sicurezza» anche se «i rischi per gli automobilisti non derivano sempre dal consumo smisurato si superalcolici». Secondo Zaia «occorre sensibilizzare soprattutto i più giovani ad una guida sicura e responsabile che passa anche attraverso la consapevolezza di cosa significhi e comporti il binge drinking e cosa invece la degustazione di un vino».