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Una vita senza fumo ed alcolici protegge dalla morte improvvisa

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Donne. Una vita senza fumo ed alcolici protegge dalla morte improvvisa

Il drastico cambio di stile di vita delle donne sta riducendo la forbice del rischio cardiovascolare tra uomini e donne ( prima elevato solo

nei primi ), facendo si che le donne cominciano ad avere problemi vascolari anche precocemente. Le donne che aderiscono a uno stile di vita

salubre e a basso rischio - basato su assenza di fumo, mantenimento di un peso salutare (Bmi <25), svolgimento di attività fisica regolare

(almeno 30 minuti al giorno), ed elevato ricorso alla dieta mediterranea (alto consumo di vegetali, frutta, legumi, cereali integrali, pesce,

e bassa assunzione di alcol) - hanno un basso rischio di morte cardiaca improvvisa (Scd), inferiore del 92% rispetto alle donne senza alcuno

dei fattori citati. È quanto emerso da uno studio prospettico di coorte condotto da un'èquipe guidata da Stephanie E. Chiuve, dell'Harvard

medical school di Boston, su 81.772 donne statunitensi partecipanti al Nurses' health study tra il 1984 e il 2010, in cui i vari fattori

dello stile di vita sono stati valutati mediante questionari somministrati ogni 2-4 anni. Durante il follow-up di 26 anni, 321 donne (età

media: 72 anni) sono andate incontro a Scd, intesa come morte entro 1 ora dall'inizio dei sintomi, senza evidenza di collasso circolatorio.

Dopo aggiustamento per gli altri tre fattori di stile di vita a basso rischio, ogni fattore è risultato associato in modo indipendente e

significativo a un rischio inferiore di Scd. Il rischio assoluto per Scd si è attestato su 22 casi per 100.000 anni-persona nelle donne senza

fattori di basso rischio, quota che si riduceva, con la presenza di 1, 2, 3 o 4 fattori di basso rischio, rispettivamente a 17, 18, 13 e 16

casi/100.000 anni-persona. Le donne che avevano un solo fattore di basso rischio avevano, rispetto a quelle senza alcun fattore, un rischio

di Scd inferiore del 46%, percentuale che saliva a 59%, 67% e 92% per le donne che mostravano, rispettivamente, 2, 3, o 4 fattori di basso

rischio. La quota di Scd attribuibile a fumo, inattività, sovrappeso e dieta inadeguata è stata stimata nell'ordine dell'81%. Tra le donne

senza coronaropatia diagnosticata clinicamente, la percentuale di rischio attribuibile alla popolazione si è attestata sul 79%.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)