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Unione Nazionale consumatori: indagine sulla qualità dei vini presenti sul mercato italiano

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"C'è vino e vino": forse si può migliorare, ma le analisi restituiscono un quadro rassicurante dei prodotti presenti sul

mercato italiano. È quanto afferma l'Unione Nazionale Consumatori che ha effettuato analisi di laboratorio su 64 tipi di

vino, sia italiani sia stranieri, per verificarne i parametri chimici di sicurezza. L'attività si è svolta nell'ambito del

progetto chiamato appunto "C'è vino e vino", realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari

e Forestali, per rilevare eventuali anomalie e potenziare l'informazione ai consumatori."E' emerso un quadro rassicurante

sulla qualità del vino disponibile sul mercato in Italia: ad eccezione di casi marginali e di scarsa significatività, i

campioni analizzati non hanno infatti evidenziato irregolarità": è quanto commenta Massimiliano Dona, segretario generale

UNC, che spiega come "le indagini analitiche a carattere conoscitivo sono state compiute su campioni acquistati in alcuni

esercizi commerciali di Roma e sono state realizzate a seguito delle segnalazioni giunte alla nostra Associazione da

consumatori che ci hanno manifestato dubbi e talvolta preoccupazioni, evidenziando per altro un certo livello di confusione

sulla diversa qualità del vino, soprattutto per quanto riguarda le denominazione di origine".Quali dunque i risultati? "Nel

dettaglio - spiega Dona - sui 64 campioni analizzati, in 2 casi la presenza di pesticidi (e in particolare del fungicida

'fenomidone') è risultata in violazione dei limiti previsti dalla legge; in 60 è stata rinvenuta la presenza, ma sempre nei

limiti, di ocratossina (una micotossina la cui presenza oltre certe soglie è considerata dannosa). Nessuna irregolarità è

stata poi evidenziata dalle analisi di istamina, metalli e solfiti. Bisogna però sottolineare la presenza in 22 campioni di

'procimidone', un pesticida il cui impiego nei vigneti è stato bandito a partire dal giugno 2010. Si tratta di un aspetto

molto importante, in quanto, seppur non costituisce un'irregolarità nei vini analizzati, quelli che sono stati ottenuti nella

recente vendemmia non dovranno più contenere residui di questo pesticida"