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Università del Minnesota: pillola per l'Alzheimer utilizzata per la cura dello shopping compulsivo

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Pillola per l’Alzheimer cura lo shopping compulsivo

La sindrome da shopping compulsivo viene catalogato tra i disturbi ossessivo-compulsivi, e consiste in un’irresistibile voglia di acquistare oggetti che spesso non ci si può nemmeno permettere. L’origine di tale pulsione non è un desiderio, ma nasce da una vera e propria tensione che si crea nella psiche del malato di shopping, e questa tensione può essere placata solo da nuovi acquisti. Ben lungi da essere una semplice frivolezza, lo shopping compulsivo è una vera e propria nuova dipendenza che può dare anche seri problemi economici non solo a chi ne soffre, ma anche alla sua famiglia.
Giungono però buone notizie a tal proposito, e da un campo apparentemente scollegato da tale ossessione psicologica: da uno studio condotto nell’Università del Minnesota è risultato infatti che una pillola usata per curare l’Alzheimer migliora anche il comportamento delle persone dipendenti dallo shopping. Il principio attivo utile è la memantina che, somministrata per otto settimane ad un gruppo di uomini e donne fra
i 19 e i 59 anni affetti da shopping compulsivo, ha ridotto in modo consistente il loro disturbo.
Afferma il team di medici che ha condotto l’esperimento:
Le ore trascorse a fare shopping durante la settimana e il denaro speso sono diminuiti in modo significativo, con nessun effetto collaterale.
A questo punto c’è da domandarsi se la stessa sostanza può rivelarsi utile anche per la cura di altre dipendenze psicologiche: questa potrebbe rivelarsi una svolta epocale in un periodo storico caratterizzato dalla fragilità umana troppo spesso preda di palliativi schiavizzanti.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)