Università del Missouri-Columbia: studio sulle infulenze genetiche nel gioco d'azzardo
Università del Missouri-Columbia: studio sulle infulenze genetiche nel gioco d'azzardo
Nel gioco d'azzardo la genetica conta, tanto per gli uomini, quanto per le donne.
A rivelarlo, una ricerca condotta in Australia su 2.900 coppie di gemelli, di età compresa tra i 32 ed i 43 anni.
Ricerche precedenti avevano già dimostrato come il gioco d'azzardo, inteso come patologia, si verifichi con più facilità nei
gruppi familiari in cui un parente è già affetto dal vizio, mentre questo studio evidenzia come la genetica influisca
addirittura in maniera maggiore rispetto alle condizioni ambientali.
Nel 2,2% dei casi il gioco d'azzardo rispondeva a criteri che indicavano una forma patologica (nel 3,4% degli uomini e nel
1,2% delle donne), mentre in almeno il 12,5% dei casi se non si poteva parlare di vera e propria patologia sussistevano
comunque uno o più sintomi indicanti una predisposizione al patologico (nel 18,2% degli uomini e nel 8,2% delle donne).
I ricercatori della University of Missouri-Columbia, che hanno condotto la ricerca, hanno stimato che l'influenza genetica
sul gioco patologico è da considerarsi intorno al 50%, mentre non hanno riscontrato alcuna influenza ambientale nella
propensione al gioco compulsiva.
I ricercatori hanno anche rilevato come le differenze di genere non influiscono sulla propensione al gioco.
In definitiva, mentre devono ancora essere identificate a fondo le basi genetiche che inducono al gioco d'azzardo patologico,
i ricercatori ritengono questo studio interessante perchè, per la prima volta viene evidenziato come la genetica rivesta un
ruolo importante nello sviluppo delle patologie legate al gioco d'azzardo, più di quanto facciano determinate condizioni
ambientali, e che tale fenomeno è riscontrabile, in egual misura, sia negli uomini che nelle donne.