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Università del Missouri: consumo di alcol e percezione del pericolo

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Troppo alcol, troppa indifferenza

Bere un bicchierino può dare tranquillità e calmare i nervi.
Tuttavia, l'alcol può rende troppo sicuri: si diventa indifferenti ai segnali d'allarme del cervello e si compiono errori, dalle conseguenze

anche pesanti.
E' la conclusione raggiunta da una ricerca dell'Università del Missouri (sezione College of Arts and Science), diretta dal professor Bruce

Bartholow e prossimamente pubblicata sul "Journal of Abnormal Psychology".
Gli scienziati hanno selezionato 67 volontari, uomini e donne d'età dai 12 ai 35 anni. Tali soggetti sono stati divisi in maniera casuale in

tre gruppi. Il primo gruppo ha consumato un alcolico, il secondo una bevanda analcolica, il terzo un placebo.
Tutti loro hanno poi svolto una serie di esercizi al computer: nel mentre, gli studiosi monitoravano stati d'umore, correttezza del lavoro

svolto e consapevolezza di eventuali errori.
Si è così notato come il primo gruppo (bevanda alcolica) aveva un tasso di errori superiore a quello degli altri due gruppi (analcolico e

placebo). E questo nonostante i volontari realizzassero di sbagliare. Per la squadra UM, ciò dimostra come l'alcol renda insensibili ai

segnali di pericolo, provenienti dall'ambiente e recepiti da sezioni del cervello.
Spiega Bartholow: "Quando le persone commettono degli errori, l'attività in una parte del cervello responsabile del monitoraggio del

comportamento aumenta. Essenzialmente vi è l'invio di un segnale di allarme ad altre parti del cervello indicando che qualcosa è andato

storto": detto altrimenti, "L'alcol non riduce la percezione del pericolo ma blocca la tua preoccupazione".
Lo scienziato fa poi notare come "Contrariamente a studi precedenti, il nostro studio dimostra che l'alcol non riduce la consapevolezza degli

errori, si riduce quanto vi preoccupate di commettere questi errori.
In più, l'osservazione ha provato come i consumatori d'alcol mostrassero un umore più positivo, con meno stress ed ansia dei volontari con

drink diversi.
Per gli esperti questo è un falso vantaggio. Essi sostengono come il soggetto tenda a legare l'alcol alla sensazione di benessere, aumentando così il rischio di consumo prolungato. Inoltre, il buon umore riduce il livello di prudenza ed autocontrollo nell'interazione con l'esterno.
Conclude il professore: "Nelle attività come quella che abbiamo utilizzato [per il test], anche se incoraggiano le persone a cercare di

rispondere il più velocemente possibile, è molto comune per loro rispondere più lentamente in seguito a un errore, come un modo per cercare di riprendere l'autocontrollo. Questo è ciò che si è visto nel nostro gruppo placebo. I partecipanti appartenenti al gruppo alcol gruppo

questo non l'anno fatto".

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)