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Università del North Carolina Health Care: studio sulla "droga del cannibale"

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Mangiavano gli uomini: Usa, svelato il funzionamento della “droga del cannibale”

Una ricerca americana svela il funzionamento e gli effetti della “droga del cannibale”, lo stimolante sintetico associato all’“epidemia di zombie” che ha sconvolto gli Usa lo scorso giugno. Il suo principio attivo funziona come la cocaina e la sua diffusione è in aumento. Ma gli esperti sono scettici sul collegamento col cannibalismo.

Per la prima volta dall”epidemia zombie” che ha sconvolto l’America lo scorso giugno, uno studio americano rivela come funziona questa droga, e che effetti ha. La “droga degli zombie”, anche detta “settimo cielo” o “sali da bagno” per via del suo aspetto, secondo una ricerca della Università del North Carolina Health Care, pubblicata sulla rivista Behavioural Brain Research, agisce come la cocaina. I ricercatori americani hanno testato il suo principio attivo, il mefedrone, sui topi da laboratorio attraverso la tecnica dell’autostimolazione intracranica, che mostra come la droga sia capace di attivare i circuiti della ricompensa e dare dipendenza. Per mezzo di elettrodi impiantati nel cervello i ricercatori hanno notato che la droga aumenta la gratificazione e induce dipendenza, proprio come la cocaina. L’uso dello stimolante sintetico è aumentato tantissimo negli ultimi 5 anni, perché è facilmente disponibile su internet, è conveniente e al momento non ha ancora regolamentazione.

Si tratta in realtà di un mix di tre molecole sintetiche, tra cui il mefedrone, che porta chi lo assume a perdere i freni inibitori fino a diventare aggressivo e mordere altri esseri umani per cibarsene. In Usa l’assunzione di questa droga è stata associata a due casi di cannibalismo che si sono verificati a Miami e ora sembrerebbe che lo stesso si sia ripetuto anche a Genova. Lo scorso 19 luglio infatti un ragazzo è stato ricoverato in stato di shock e di arresto per aver aggredito la compagna, mordendola in viso fino a sfigurarla. Ma non è stato ancora confermato che avesse fatto uso della “droga del cannibale”.

Gli esperti però sono scettici. Secondo quanto afferma il famoso neurofarmacologo dell'università di Cagliari, Gian Luigi Gessa, sull’Unione Sarda «In questi individui non sono solo presenti gli istinti violenti, ma anche la perversione. L'effetto delle droghe è quello di rendere manifesta la loro condizione, ma non esiste ancora una droga che possa far diventare una persona un cannibale». Anche al Dipartimento delle politiche antidroga, riguardo al caso di Genova, non sono convinti che questa associazione sia vera «La droga del cannibale non esiste. Nel sangue dell'uomo arrestato ci sono tracce di thc, principio attivo di cannabis, cocaina ed eroina».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)