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Università del Salento-Multilab: ricerca sulle proprietà benefiche del vino "Negroamaro"

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Così il Negroamaro combatte il cancro
"Molecola attiva per inibire le metastasi"
Lo studio del Multilab della Camera di commercio di Lecce con l'Università del Salento su 40 vitigni
"Altissime concentrazioni di resveratolo, antiossidante e anticancerogeno". Più assimilabile nel vino che negli integratori
di CHIARA SPAGNOLO
È buono e fa anche bene. Il vino Negroamaro, bandiera dell'eccellenza salentina, conquista la palma di elisir della salute, per le sue

qualità antiossidanti e anticancerogene, che lo mettono al pari dei più innovativi integratori alimentari. A rendere così utile l'oro rosso

del Salento, il suo alto contenuto di resveratrolo, biomolecola tra le più attive concentrata nella buccia dell'uva, che ha effetti

estremamente positivi sull'organismo umano.
I suoi segreti sono stati svelati da una ricerca condotta dal Multilab della Camera di commercio di Lecce insieme all'Università del Salento

e con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Puglia, nell'ambito della quale sono stati analizzati i vitigni e le produzioni di

40 aziende enologiche della provincia leccese. Un anno di lavoro, finanziato per 200.000 euro e condotto tramite i sofisticati strumenti del

Multilab e un cromatografo liquido di ultimissima generazione acquistato per l'occasione, al termine del quale sono stati messi nero su

bianco risultati che faranno piacere a produttori e consumatori.
Dalle analisi è emerso che nel Negroamaro esistono quantità di resveratrolo comprese tra 0.3 e 6,8 ng/ml e, considerato che la concentrazione di 1 ng/ml viene considerata già utile, è chiaro che i numeri del vino salentino sono molto positivi. Così come positiva è la possibilità di inserire l'alta presenza di questa molecola nell'etichettatura, come ha spiegato il presidente di Multilab Antonio Schipa, atteso che il mercato estero, soprattutto quello statunitense, è particolarmente sensibile alla presenza di tale sostanza.
Il resveratrolo, ha precisato ancora Michele Maffia dell'Università del Salento, era da tempo noto per le sue capacità preventive dei

processi artosclerotici ma oggi dimostra anche una concreta capacità di inibizione dei processi metastatici, soprattutto per quel che

concerne i tumori alle ovaie e alla mammella. Inoltre le molecole presenti nel vino risultano più facilmente assimilabili dall'organismo

umano rispetto a quelle contenute nei numerosi integratori oggi in commercio. Il Negroamaro, insomma, oltre ad essere una gioia per il palato può anche avere effetti positivi per la salute. Per la gioia di chi lo beve e, soprattutto, di chi lo produce.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)