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Università della California: studio sulla Sindrome Fetale Alcolica

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I moscerini della frutta per studiare la Sindrome Fetale Alcolica
Per studiare come l'effetto dell'esposizione prenatale all'alcol porti alla sindrome fetale alcolica, i ricercatori del

Dipartimento di Anatomia dell'Università della California hanno utilizzato la drosofila (Drosophila melanogaster), ovvero il

moscerino della frutta. Questo insetto infatti è già stato impiegato come modello sperimentale nello studio di diversi

disturbi e si presta come un buon viatico per analizzare disturbi fetali e non incorrere in complicazioni di natura etica.
La sindrome fetale alcolica riguarda 3 neonati su 1000 solo negli Stati Uniti e causa uno sviluppo rallentato, una ridotta

capacità cerebrale, anomalie fisiche e comportamentali permanenti e, in alcuni casi, può determinare persino il decesso del

feto.
Nello studio coordinato dalla dott.ssa Heberlein e pubblicato online sulla rivista Disease Models & Mechanisms, si è visto

che i moscerini da frutta alimentati con cibi ad alto contenuto alcolico, sviluppavano un cervello molto più piccolo del

normale e mostravano risposte alterate ai vapori dell'etanolo in età adulta, come ad esempio un'aumentata attivazione del

sistema locomotorio, la resistenza all'effetto sedativo della sostanza e lo sviluppo di una tolleranza sempre più ridotta

all'alcol. Un'interazione che, chimicamente può essere spiegata come un effetto dell'etanolo sul funzionamento dell'insulina,

una molecola importante durante lo sviluppo fetale. Questa nuova tipologia di studi inoltre offre la possibilità di

sperimentare e studiare in maniera rapida i geni che potrebbero contribuire allo sviluppo della sindrome fetale alcolica, e

potenzialmente di individuare opportuni rimedi terapeutici.