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Università di Aarhus (DK): consumo di alcol e gravidanza

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Alcol in gravidanza: basse quantità possono essere inoffensive per il nascituro?

Basse quantità di alcol in gravidanza non avrebbero effetti negativi sullo sviluppo del feto. E’ quanto hanno scoperto alcuni ricercatori danesi che hanno esaminato 1.628 donne incinte che, insieme ai loro bambini, sono state seguite per cinque anni. Le donne avevano un’età media di 30,9 anni, la metà di esse era alla prima gravidanza, il 12,1% era single e il 31,4% ha dichiarato di aver fumato durante la gravidanza.

Al termine delle analisi i ricercatori dell’Università di Aarhus e dell’Università di Copenaghen hanno redatto un documento che classificava il consumo di alcol in varie categorie: da basso (da 1 a 4 drink a settimana) ad alto consumo (9 o più drink a settimana) e binge drinking (5 o più bevande in un’unica occasione).

I ricercatori hanno osservato, nel corso dei cinque anni, le funzioni cognitive del bambino, il quoziente di intelligenza, la capacità di attenzione, le funzioni esecutive e l’autocontrollo. Il risultato conclusivo ha mostrato che non esistevano particolari differenze del quoziente intellettivo tra i figli di donne astemie e donne che avevano bevuto anche 8 drink a settimana. Al contrario, i figli di donne che avevano bevuto più di 9 drink a settimana non mostravano grandi differenze nei risultati dei test sull’attenzione rispetto ai figli di quelle che non avevano bevuto affatto.

I ricercatori precisano che non ci sono dubbi che un’elevata esposizione prenatale all’alcol abbia effetti negativi sulla salute e sullo sviluppo del bambino. E in attesa di ulteriori approfondimenti gli esperti consigliano di non astenersi dall’assunzione di alcol

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)