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Università di Bergan: il poker online crea dipendenza

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Il poker online crea dipendenza?

La notizia arriva dalla Norvegia, dove l’università di Bergan ha condotto un sondaggio al fine di stabilire il ruolo svolto dai giochi d’azzardo e nello specifico dal poker online, sulla manifestazione di comportamenti compulsivi nel giocatore.

Uno studio dettagliato e ricco di informazioni che ha avuto l’obiettivo di analizzare le dipendenze create da videogiochi e social e dalla reazione della popolazione alla pubblicità sul gioco d’azzardo. I dati di questo sondaggio, definito il più corposo mai tenuto in Norvegia sull’argomento, sono stai resi noti dalla Lotteries and Gaming Authority.

Agli utenti è stato somministrato il Canadian Problem Gambling Index, un test sui problemi relativi al gioco di azzardo. Sull’argomento sono state raccolte oltre 10.000 risposte. Da una prima analisi si è evinto che in Norvegia il problema del gioco d’azzardo è più contenuto rispetto al passato. Passando ai risultati ci si accorge che del campione di persone intervistate solo il 4.7% ha dichiarato di avere giocato per almeno una volta a poker online. Di questi solo lo 0.2% ha puntato più di 4600 dollari in un anno. 

In conclusione quindi il poker online ha registrato un fattore di rischio molto basso se messo in relazione con i dati relativi ai rischi di gambling compulsivo del Bingo e del Belago (gioco simile alle slot online). Questi risultati saranno senza dubbio usati dalle aziende operanti nel settore del poker online per attirare più gente possibile nei loro casinò virtuali.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.studiocelentano.it/2014/06/il-poker-online-crea-dipendenza/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)