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Università di Bordeaux: studio sui meccanismi di controllo inibitorio nella dipendenza da cocaina

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Per fermare la droga ci vuole cervello
fonte: Biological Psychiatry

Una ricerca dell'Università di Bordeaux in collaborazione con l'Instituto delle malattie neurodegenerative di Bordeaux (Francia) ha investigato il processo di controllo inibitorio nella dipendenza da cocaina studiando il comportamento di alcune cavie di laboratorio istruite ad assumere cocaina. I topi avevano instaurato una dipendenza dalla sostanza che li portava ad assumerla ogni volta che questa veniva loro presentata, tuttavia essi non assumevano cocaina se essa era associata ad uno stimolo discrimativo che segnalava la mancanza di uno rinforzo positivo. I ricercatori, mediante tecniche di immunistochimica basate sull'inattivazione farmacologica locale dell'attività neurale di alcune sub-regioni della PFC, hanno voluto studiare il meccanismo di controllo inibitorio della risposta comportamentale nei topi dopo essere stati posti in un nuovo contesto e in circostanze in cui il craving per la cocaina era particolaremente elevato (ad es. dopo uno stimolo evocativo). Dai risultati è emerso che i ratti sono in grado di controllare progressivamente il comportamento compulsivo, sia dopo assunzione di cocaina acuta ed immediata, sia dopo lunghi periodi di auto-somministazione. Il processo di controllo inibitorio pare essere quindi un meccanismo cognitivo flessibile, sufficientemente forte da fermare il rinforzo di uno stimolo evocativo alla droga e dipendente, selettivamente, da un aumentata attività neurale della PFC prelimbica. Tale regione cerebrale corrisponde funzionalmente all'omologa corteccia prefrontale laterale dell'uomo.Sia i modelli animali che le ricerche sull'uomo mostrano quindi evidenze comparabili sul reclutamento della corteccia prefrontale nella capacità di controllo inibitorio del craving da cocaina, anche dopo un lungo periodo di assunzione della sostanza. Ulteriori studi preclinici sui meccanismi neurobiologici di tale capacità e sul ruolo della PFC sono quindi necessari per la prevenzione dalle ricadute nella dipendenza e la nascita di nuove strategie farmacologiche e/o comportamentali.


Claudia Mihindou, Karine Guillem, Sylvia Navailles, Caroline Vouillac et al Discriminative Inhibitory Control of Cocaine Seeking Involves the Prelimbic Prefrontal Cortex. BIOL PSYCHIATRY 2013


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)